RECALE – Sorprendentemente affascinanti sono stati i festeggiamenti per la festività di Sant’Antonio Abate, promossi dalla Pro Loco Nuova Recale, lo scorso week end. Con uno spirito tradizional-popolare, questa quinta edizione è stata contraddistinta da un susseguirsi di avvenimenti travolgenti, che hanno visto la massima esplicazione dei tre elementi caratterizzanti della festa: tammorra, panorra e ‘fuoco. «Legato a un culto contadino, di buon auspicio per i raccolti – esordisce Giuseppe Piccolo, presidente della pro loco -, Sant’Antonio Abate ha da sempre accompagnato i gesti dei nostri predecessori, che in questo particolare periodo dell’anno auspicavano in una propizia primavera, lontana dal rigido inverno, nel migliore principio di un nuovo anno, che si lasciava alle spalle tutte le “malandate” di un anno di vita vissuto».

La Pro Loco è riuscita benissimo nell’intento di far rivivere tali tradizioni: sabato sera si è assistita all’entrata in scena di paranze (“Rareca Antica”, “Scuola di Tarantella Montemaranese” e quella “re Ranogne e n’Guille” ), esibite in balli popolari come la tarantella, al suono della fatidica tammorra, un particolare tipo di tamburo, nonché di fisarmonica e clarinetto, il tutto con il caldo coinvolgimento di un singolare falò, figurante il fuoco, arso nel centro della piazza cittadina. «Per soddisfare non solo la vista, ma anche il palato – prosegue Piccolo -, è stata data l’opportunità agli accorsi, quanto mai numerosissimi, di poter gustare la panorra, una tipica pietanza recalese dal sapore unico e inconfondibile. Al termine della serata, i festeggiamenti si sono protratti con uno straordinario spettacolo pirotecnico di fuochi tradizionali, come “o ciucc e fuoc, ‘o tracc, ‘o cinq e denar». La festa è ricominciata domenica mattina: il risveglio del paese è stato allietato da un’originale quadriglia itinerante, culminata in piazza Aldo Moro con un remoto, ma non certo arcaico “lacc d’ammor”. La novità di questa edizione è stata la mostra degli animali da fattoria, durante la quale sono state distribuite delle piccole pergamene contenenti i diritti degli animali, allestita con lo straordinario supporto del gruppo Scout Recale -1 , rappresentato dall’Ing. G. Montella, protagonisti sono stati: asinelli, cavalli, capre, conigli, galline e galli, i quali hanno ricevuto la tradizionale benedizione, officiata da Don Franco Catrame, a seguire si è tenuta la ormai consueta “Arriffa” di tutte le derrate offerte dai cittadini recalesi, raccolte durante il corteo del santo. «Il coinvolgimento è stato ampio – conclude Piccolo -, d’altronde la tradizione vive, anche se talvolta ben celata in ognuno di noi. Compito di majeutica è stato quello degli organizzatori».

 

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