PIEDIMONTE MATESE – Cosa succede se Il Sommo Dante Alighieri sbarca sul suolo dell’oratorio di S.Maria Maggiore e soprattutto  viene ad abitare  la mente, i sogni, il “girone” esistenziale e familiare  di Pasquale Grifone? Se il divin Toscano incontra l’inquieto e grande  Eduardo De Filippo?  La “prima”  del laboratorio  teatrale dell’ANSPI( l’associazione S.Paolo degli oratori) è stata un grande successo.Il gruppo di teatro, diretto dall’impareggiabile regia di “zia” Maria Giovanna Riccitelli,  ha portato sul palco della struttura oratoriale il lavoro “sogno di una sbornia di mezza estate” e replicherà questa sera (ore 20) .

Prima che si aprisse la scena è stato il parroco di S.Maria Maggiore , Don Cesare Tescione, a presentare  il circolo ANSPI e la funzione aggregativa e di sostegno degli oratori. In particolare ha ringraziato  le persone (alcune alla prima esperienza teatrale) che si sono cimentate alla realizzazione dell’opera teatrale con la ricchezza di relazioni. anche dietro le quinte e durante i mesi di costante preparazione, nata e portata avanti con perseveranza dalla compagnia. Tanti applausi hanno scandito lo svolgimento della commedia interpretata con grande vivacità  e freschezza. Prima della trama ecco i protagonisti: Riccardo Bisceglia(Pasquale Grifone),Maria Vaccarella (moglie di Grifone), Ernesto Nisio(figlio di Grifone), Marcella Civitillo(Gina , la figlia), Lina Consola( Carolina), Marianna Nocera(Rosina), Manfredo Fossa (JackHilton), Bartolomeo De Luca( Giovanni il cameriere) Lucia Carangelo(la cameriera),Donato Mellucci(Sciuscella il garzone),Piero Ferrucci (il medico). Antonio Nisio (scenografo), Monica Marabese (trucco ,acconciature e suggeritrice). Ecco la trama: Pasquale Grifone, che vive in un basso con la sua famiglia, riceve in sogno la visita di Dante Alighieri. Il poeta suggerisce all’uomo, annebbiato dai fumi dell’alcol, quattro numeri da giocare al lotto, ma sottolineando che essi rappresentano anche la data della sua morte, che avverrà a breve. Dopo poco tempo, come aveva predetto Dante, i numeri vengono estratti davvero e Pasquale vince una somma considerevole, ma la felicità è offuscata dal dubbio che la predizione fosse giusta anche sulla data della sua dipartita. La famiglia si trasferisce in un costoso appartamento e tutti i componenti, ma in particolare sua moglie Filomena, si comportano, ora, come dei gran signori. L’unico che non riesce a gioire della nuova vita è, ovviamente, Pasquale, terrorizzato dalla sua “imminente” morte. A nulla valgono i tentativi di sua moglie, di suo figlio Arturo e di sua figlia Gina, volti a spazzar via quella che considerano una sciocca superstizione. Il giorno annunciato da Dante, però, la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli sono gli ultimi momenti di vita del padre di famiglia, anche perché Pasquale sostiene di sentirsi molto male. Si attende soltanto l’ora stabilita (le tredici) e, al suo scoccare, Pasquale, preso dal terrore, sviene ed è considerato morto. Entra quindi in scena il medico, il quale si rende conto immediatamente che Pasquale è vivo e vegeto. Questi, preso dall’euforia, invita il medico a pranzo per festeggiare lo scampato pericolo, ma il medico declina l’offerta sostenendo di avere un impegno proprio alle ore tredici. Pasquale e la famiglia lo invitano a rimanere, convinti che le tredici siano ormai passate, ma il medico è implacabile: alle tredici mancano ancora cinque minuti.

 

Michele Martuscelli

 

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