AVERSA – Sono tornati ad Aversa gli studenti ungheresi del LICEO “EOTVOS JOZSEF” di NYIREGYHAZA, ospiti per una settimana dell’ISISS “E. Mattei. Dal sei al tredici maggio lo scambio interculturale ha coinvolto anche quest’anno l’intero Istituto, le famiglie degli studenti italiani e il comune della città normanna.
L’ospitalità offerta, valore antico e prezioso, distingue da sempre gli italiani soprattutto del sud, lo sanno bene tutti coloro che arrivati sul territorio trovano, nonostante le mille contraddizioni legate a molte problematiche sociali, accoglienza a tutto tondo. Quest’anno ancora di più la rete di ospitalità si è allargata, infatti gli studenti ungheresi durante la settimana oltre a partecipare ad attività didattiche, visite guidate, discussioni su temi di interesse comune, incontri con personalità del luogo e momenti di socializzazione e svago, sono stati ospitati dall’Alberghiero del Mare a Cellole. I giovani professionisti hanno messo in campo tutte le risorse migliori per promuovere e valorizzare il territorio attraverso la preparazione delle specialità enogastronomiche degustate insieme ai loro coetanei ungheresi. Momenti assai proficui che “oltre a produrre un notevole arricchimento da un punto di vista culturale e linguistico e miglioramenti di natura relazionale e umana” – ha affermato il dirigente dell’ISISS Mattei G. Manica-, l’esperienza ha attivato uno straordinario spirito di collaborazione fra docenti italiani e stranieri, studenti e famiglie, questa è l’atmosfera ideale per un più fruttuoso percorso di crescita”. Attraverso l’ adesione ai progetti di scambio, la scuola ha infatti la possibilità di ampliare e internazionalizzare la propria offerta formativa , stimolare interesse verso culture diverse dalla nostra, “ confrontarsi con l’esterno, – ha evidenziato il preside dell’IPPSART di Teano, G. Mannarelli – significa stimolare interesse per le lingue, promuovere formazione “globale” , esercitare flessibilità di approcci didattici ed organizzativi al proprio interno, educare alla differenza”. Utilizzare la mobilità studentesca come risorsa, acquisire visibilità nel territorio, stabilire relazioni con scuole partner nei Paesi con cui avvengono gli scambi stessi è forse la vera strada per promuovere quella “società della conoscenza” di cui abbiamo bisogno per essere davvero più europei.