CASERTA – Dopo l’annuncio del Decreto Salva-Italia che ha ridotto in lacrime la Ministro Fornero appare ancora più urgente una riflessione su quanto deliberato a Caserta dalla attuale maggioranza. Nei giorni scorsi, infatti, avevamo appreso che il Comune di Caserta avrebbe predisposto i primi provvedimenti per far fronte alla mancanza di liquidità delle casse dell’ente.

Nonostante le immotivate rassicurazioni di una parte dei media casertani, si paventavano provvedimenti che, come spesso accade, sarebbero andati a colpire i ceti più deboli e questo non poteva che destare sgomento oltre che preoccupazione. In data 01.12.2012, il consiglio comunale ha dato piena conferma a queste preoccupazioni, approvando tali provvedimenti. Posto l’assodato innalzamento della aliquota IRPEF, che dallo 0,4 per cento passerà allo 0.8%, misura questa espressamente prevista dalla legge, sono stati previsti aumenti per le quote delle mense scolastiche e per asili nido, mentre, al contrario, restano invariate la TOSAP (a 0,40 euro al mq) e gli oneri di urbanizzazione, se non nei tempi di pagamento e nelle rateizzazioni. In particolare relativamente agli asili nido, da anni punta di diamante tra i servizi sociali che questa città offre, il provvedimento prevede il passaggio dalle tre fasce attualmente esistenti (rispettivamente di 180, 200 e 245 euro) a due sole fasce che salgono a € 220 e € 250. Per la mensa scolastica, restano confermate le due fasce esistenti, di 335 e 420 euro, ma ad esse se ne aggiunge una terza di 450 euro, destinata ai redditi di oltre 40mila euro lordi. Il tutto condito e sostenuto da una corsa alla vendita (rectius svendita) degli immobili di proprietà del comune. Appare indispensabile una riflessione. Com’è noto con la dichiarazione di dissesto l’Ente Locale inizia una nuova vita finanziaria, alla quale deve provvedere con risorse finanziarie proprie, sgombra dal peso del passato posto che, con la dichiarazione dello stato di insolvenza, lo stesso viene estrapolato dal bilancio comunale e passato alla gestione straordinaria per il tramite di un’apposita commissione. Ora, chi scrive è consapevole di come la dichiarazione di dissesto avrebbe portato i cittadini ad ulteriori sacrifici rispetto a quelli che la crisi nazionale ci impone, ma sfuggono, in verità, le linee guida – o forse no – che l’amministrazione pone in essere con questi aumenti. Il dubbio di fondo è che non si comprende perché i costi della “mala gestio” della nostra classe dirigente debbano gravare sulle fasce più deboli. Proviamo a fare due conti: a parte la preliminare considerazione che l’eliminazione della fascia più bassa per i nidi comunali (€ 180,00) colpirà le famiglie con redditi lordi complessivi inferiori a circa € 9.000,00 – che già da sola appare ignominiosa in quanto graverà su tutti coloro che vivono sotto la soglia di povertà – non si comprende davvero quale sia il criterio in base al quale si preferisce colpire le scuole e quindi le giovani famiglie. Chiediamo ai nostri amministratori: non sarebbe più opportuno chiedere uno sforzo a coloro che non pagano o che pagano meno di € 80,00 al mese piuttosto che gravare ulteriormente sulle giovani famiglie, molte della quali già gravate da una cronica precarietà, di accollarsi gli errori di chi non ha saputo gestire le casse dell’Ente? A questo proposito giova evidenziare come la TOSAP – che resterà immutata – in media comporta un costo per i pubblici esercizi di circa € 600,00/800,00 l’anno ed in più che (da quello che leggiamo), pare sia una delle imposte più evase della città. Ma non era la scuola un servizio essenziale? O Caserta ha declassato la scuola e più in generale l’istruzione a servizio secondario? Domani alle ore martedì 6 dicembre 2011, dalle ore 19.00 alle 20.30, presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà alla Rotonda di San Nicola La Strada, OsservAzione parteciperà all’incontro pubblico tra le associazioni e i cittadini. Alla riunione inoltre, è stata invitata una rappresentanza del CoReRi –Coordinamento Regionale Rifiuti e i cittadini e le associazioni che si sono occupati in questi anni della vicenda di Lo Uttaro.

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