CASERTA – L’UNICEF Italia, nella persona della Vice Presidente Nazionale, N.H. Dini CIACCI, ed il Sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, hanno salutato il rientro a casa degli uomini e delle donne della “Garibaldi” che, agli ordini del Generale di Brigata Luigi Chiapperini, hanno operato sei mesi in Afghanistan. Infatti, ieri mattina, con inizio alle ore 11.30, presso la sala Giunta di Palazzo Castropignano, si è tenuta la conferenza stampa nel corso della quale sono state comunicate le iniziative in favore della Brigata “Garibaldi” che si terranno questa sera e venerdì mattina. Alla presenza del Generale Luigi Chiapperini, la N.D. Dini Ciacci ed il sindaco Pio Del Gaudio hanno presentato alla Città gli eventi correlati al ritorno della Garibaldi.
Questa sera, presso la Reggia di Caserta, si terrà il concerto della Fanfare della Garibaldi unitamente al Maestro Mantovanelli, mentre venerdì mattina, alle ore 9.30, ci sarà l’alzabandiera e l’omaggio ai caduti, di ieri e di questa missione in terra afgana, presso il Monumento ai Caduti ed alle ore 10.30, presso la Reggia di Caserta, alla presenza del Sottosegretario di Stato, On. Magri, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, si terrà la cerimonia militare. “Quella di oggi (ieri per chi leggi) è una bellissima giornata” – ha affermato il sindaco Pio Del Gaudio – “E’ un orgoglio per me e la Città che mi onoro di rappresentare celebrare il rientro dall’Afghanistan della brigata “Garibaldi” insieme all’Unicef che in questa missione è stata particolarmente vicina all’Esercito ed, in particolare, alla “Garibaldi”. È un’occasione unica per testimoniare come la Città di Caserta vede la brigata che da oltre venti anni è a Caserta. Abbiamo programmato questi eventi” – ha aggiunto la fascia tricolore – “per ringraziare la Garibaldi che, ovunque essa sia comandata, porta alto il nome dell’Italia e di Caserta. Dobbiamo essere loro grati perché hanno contribuito a pacificare una zona molto calda e per avere aiutato un popolo a diventare padrone del proprio futuro”. La vice presidente dell’Unicef ha ringraziato l’Esercito e la “Garibaldi” che” – ha affermato la N.D. Dini Ciacci – “sposa, ovunque vada, la causa dell’Unicef. Gli uomini e le donne della Garibaldi non sono andati in Afghanistan per distruggere” – ha sottolineato – “ma per aiutare, costruire, donare. Essi hanno toccato con mano la grande povertà del Paese e, con la loro grande solidarietà si sono interessati dei bambini afgani, dei loro bisogni, dei loro problemi. L’Unicef è il portatore dei bisogni dei più piccoli e grazie ad istituzioni come l’Esercito e la “Garibaldi” che ci danno una mano, possiamo essere sempre più vicini ai bambini che sono uguali in ogni parte del Mondo”. Poi, la dr.ssa Dini Ciacci ha annunziato che “… avanzerò al Presidente Nazionale dell’Unicef la proposta di preparare un protocollo d’Intesa con la Garibaldi per aiutare i bambini del Mondo. Stiamo scrivendo una grande pagina di storia” – ha concluso la Dini Ciacci – “perché lavorare per i bambini è lavorare con il Mondo”. Infine, dopo la consegna di medaglie commemorative dell’avvenimento fra l’Unicef, il Comune di Caserta e il Generale Chiapperini, è stata la volta di quest’ultimo di portare un saluto ai presenti. “La vicinanza dell’Unicef e della Città di Caserta mi commuove” – ha detto il Gen. Chiapperini – “e mi auguro che al concerto di domani sera (questa sera, ndr.) ed alla cerimonia militare di venerdì mattina al Monumento ai Caduti ed alla Reggia di Caserta, siano presenti tutti i cittadini di Caserta. In questi sei mesi di permanenza ad Herat” – ha aggiunto – “ho avuto modo di vedere una grande quantità di bambini che, pur nella miseria più assoluta, mantenevano intatta la loro dignità. Quando ci vedevano correvano sorridenti verso di noi e quel sorriso ci appagava più di ogni altra cosa. Abbiamo costruito scuole, ospedali, strade. Abbiamo addestrato 28.000 soldati dell’ANA, l’esercito afgano ed abbiamo consegnato sotto la loro giurisdizione due distretti, quelli di Bala Murghab e del Gulistan. Tutti temevano un tracollo militare dell’esercito afgano ma ciò non è avvenuto. Da qui e sino al 2014 consegneremo tutta la zona sotto nostro controllo. Nel corso della missione, sotto il mio comando avevo 8.000 soldati. 4.000, di cui 350 donne, facevano parte del contingente italiano mentre altri 4.000 uomini e donne erano provenienti da dieci Paesi diversi”.
Nunzio De Pinto andoQq