SAN TAMMARO – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Fiore Marro, Presidente Nazionale Comitati delle Due Sicilie “Sono passati ormai otto anni dalla tragica sparizione di Romina Del Gaudio. La giovane, scomparsa da Aversa, il 4 giugno del 2004, al pari di tanti giovani del Sud, cercava di entrare nel mondo del lavoro,

pur attraverso la precarietà. Alla sua vita, è stata sottratta da una mano crudele e sconosciuta. La brutalità con cui è stato profanato il corpo di Romina, ha segnato la memoria di quanti la ricordano, più della sua stessa morte. A 48 giorni dalla sua scomparsa, il 21 luglio del 2004, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, ritrovarono il corpo dilaniato della ragazza, all’interno della piccola foresta a ridosso del Real Sito di Carditello. Riportare alla memoria collettiva, Romina Del Gaudio, significa per noi testimoniare il più convinto rifiuto alla bestiale pratica della violenza, esercitata dalla brutalità umana sulle donne, sui bambini e sugli indifesi. Romina è la vittima simbolo dell’efferatezza. Rapita, malmenata, abusata, accoltellata, finita con un colpo di pistola e abbandonata in un luogo spettrale, quale macabro pasto ai cani e agli animali selvatici; scempio e offesa all’essenza profonda, materiale e spirituale, della vita stessa. Affinchè la sua memoria permanga, quale monito al rifiuto della violenza sulle donne, il 4 giugno 2012, alle ore 17.30, in presenza delle autorità, del legale della famiglia, avvocato Giorgio Pace, dei familiari della compianta Romina e di quanti vorranno partecipare, scopriremo la lapide a lei dedicata, eretta all’interno della piccola ‘foresta di Carditello’. E’ doveroso ringraziare, anche per l’azione svolta a tutela del sito borbonico, il volontario Tommaso Cestrone che, con la propria fatica e il proprio personale impegno, edificando il cippo commemorativo, ha dato forma ad un’idea, volta a superare la soglia del tempo, partorita da Ferdinando Cimino, da tutti noi condivisa e sostenuta e ad Agostino Feola, che ha voluto materialmente voluto scolpire sul marmo, il messaggio alla memoria della giovane vittima. Ringrazio anche il giudice curatore fallimentare, Valerio Colandrea e l’avvocato Luigi Meinardi, custode giudiziale del Real Sito di Carditello, che ha concesso il nulla osta all’opera evocativa. Grazie anche alla sensibilità della Soprintendente ai beni artistici e culturali di Caserta, Paola Raffaella David ed ai dirigenti del Consorzio Generale di Bonifica del bacino inferiore del Volturno, Francesco Villano e Francesco D’amore, che hanno voluto condividere con noi la cerimonia commemorativa”.

 

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