SAN NICOLA LA STRADA – Si terrà domani pomeriggio, lunedì 10 dicembre, con inizio alle ore 17.30, presso il Salone del Real Convitto Borbonico “Santa Maria delle Grazie”, sito in Piazza Municipio, nell’ambito della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il convegno dal titolo “Il diritto violato – Femminicidio, crimine contro la donna, un dramma attuale figlio di una scellerata cultura storica”.
L’evento è stato organizzato dalla sezione cittadina del C.I.F. (Centro Italiano Femminile) di cui è Presidente la Professoressa Maria Teresa Letizia. Al convegno partecipano: Rossana Saccone dell’Isola di Arturo Onlus, per la lettura dei testi Serena Ruggiero del Collettivo Teatro Civico 14 di Caserta e per l’esecuzione dei brani musicali M. Monica Pascariello alla viola e Teresa Cutillo all’arpa, con il coordinamento e la direzione dell’architetto Roberto Saccone. Sono previsti gli interventi del Sindaco Pasquale Delli Paoli, della Presidente del CIF, Maria Teresa Letizia, dell’avv. Giovanna Barca, Responsabile della sezione di Caserta dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, dr.ssa Maria Giovanna Piccolo, funzionario della Prefettura di Caserta, e la dr.ssa Patrizia Petrillo, psicologa. Sono più di cento le donne morte per mano di un uomo dall’inizio dell’anno a oggi. È il triste primato dell’Italia. I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti marginali e il linguaggio le uccide due volte cancellando, con le parole, la responsabilità. È ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. È tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà. E ancora una volta sono le donne del Comitato promotore nazionale Senonoraquando, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo-Il Corpo delle Donne che chiedono agli uomini di camminare e mobilitarsi con loro, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore. Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà. Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla.
Nunzio De Pinto