Il decreto varato ieri dal governo Draghi prevede diverse novità destinate a rimuovere ostacoli alla campagna vaccinale e a dare le prime indicazioni sul ritorno alla vita normale come l’articolo 10 destinato a rivitalizzare i concorsi pubblici. A parte le norme legate alla gestione del lockdown di aprile, forse quella più interessante riguarda l’articolo che obbliga alla vaccinazione tutti gli operatori sanitari compresi i farmacisti e chi lavora nelle parafarmacie. Per l’esattezza il testo del decreto prevede l’obbligo di vaccinazione per tutti «gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali». Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a «mansioni, anche inferiori». Se ciò non è possibile, «per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione». La norma non è piaciuta ai medici che si aspettavano qualcosa di più sia sull’obbligo vaccinale che sul cosiddetto “scudo penale” cioè sull’esclusione di chi inietta correttamente il vaccino da eventuali indagini giudiziarie. «La tutela per i professionisti che operano in condizioni eccezionali è incompleta e poco incisive sono anche le norme sull’obbligo vaccinale», ha affermato il presidente degli degli Ordini dei Medici. Crititi anche i sindaci: «Misure decise sena di noi». Da segnalare anche il primo stop al potere dei presidenti di Regioni che non potranno chiudere le scuole che il governo intende aprire dal 7 aprile anche nelle zone rosse. Inoltre per tutte le Regioni in zona rossa, ad eccezione dei giorni 3,4 e 5 aprile, è vietato andare a trovare parenti e amici.
Il decreto prevede lo sblocco dei concorsi pubblici (per circa 110mila posti) e introduce procedure concorsuali semplificate. Tra le principali novità si prevede una prova scritta in presenza e una prova orale nei soli concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale. Per consentire lo svolgimento delle prove in sicurezza si prevede l’obbligo per i candidati di un test antigenico anche negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre: la durata massima della prova sarà di un’ora e lo svolgimento delle prove avverrà in sedi decentrate a carattere regionale. Sono esclusi dalle procedure semplificate i concorsi per alcune categorie (il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001) tra cui magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia. Per queste categorie ma anche per le altre sarà possibile l’uso di strumenti informatici e una fase di valutazione dei titoli e dell’esperienza professionale con relativa assegnazione di punteggi.
l personale sanitario (dunque non solo i medici) che somministra i vaccini sarà escluso da eventuali inchieste per omicidio o lesioni personale colpose. In sostanza chi si limita ad iniettare il farmaco non può essere coinvolto nelle indagini che la magistratura fa scattare automaticamente in caso di denunce da parte di chi pensa di aver ricevuto un danno dal vaccino stesso. Queste denunce talvolta obbligano i medici a nominarsi un avvocato anche quando non hanno alcuna responsabilità. Ovviamente chi inietta il vaccino dovrà rispettare le regole previste dal ministero della Sanità per le iniezioni. Dopo Pasqua si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese, e i governatori non potranno emanare ordinanze per sospendere l’attività in presenza. «Dal 7 aprile al 30 aprile – si legge nel decreto – è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi» fino alla prima media. Una disposizione che «non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e, delle Province autonome». In zona arancione e gialla la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori.
Per tutto il mese di aprile (se non ci saranno novità) e in tutte le Regioni in fascia rossa sarà vietato effettuare visite a parenti ed amici. L’unica eccezione riguarda i giorni del 3/4 e 5 aprile (Pasqua, Pasquetta e il sabato precedente). In queste date sarà possibile visitare una volta sola al giorno amici e parenti da parte di una singola persona oppure di una coppia accompagnata da figli con meno di 14 anni e persone che non possono stare da sole. Il divieto di effettuare visite se in fascia rossa era stato già inserito nel precedente decreto ma valeva fino al 7 aprile adesso è prorogato al 30 aprile.