Nel corso del 2013 sono state registrate 514.308 nascite (circa 20 mila in meno rispetto all’anno precedente, -3,7%) e 600.744 decessi (12 mila in meno rispetto al 2012, -2%). Il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per 86.436 unità, che rappresenta un picco negativo mai raggiunto prima. Lo certifica l’Istat, nel bilancio demografico appena diffuso. Nei 12 grandi comuni con popolazione superiore ai 250 mila abitanti risiedono poco più di 9 milioni e 200 mila abitanti, pari al 15% della popolazione totale. Roma e Milano contano insieme quasi 4,2 milioni di residenti (rispettivamente 2.863.322 e 1.324.169 abitanti). La presenza straniera è particolarmente marcata, 1milione 52mila cittadini stranieri residenti (21,4% degli stranieri), con un’incidenza sulla popolazione totale molto varia: dal 3,1% di Bari al 17,4% di Milano. In tutti i grandi comuni il saldo naturale e quindi il tasso di crescita naturale è negativo o molto vicino allo zero (Palermo, -12 unità). In termini assoluti sono Roma e Milano le mete dei più rilevanti flussi migratori dall’estero (insieme totalizzano quasi il 60% delle iscrizioni dall’estero dei grandi comuni). In seguito del censimento della popolazione residente – spiega l’Istituto nazionale di statistica – i comuni hanno svolto le operazioni di revisione delle anagrafi. Queste hanno determinato, nel bilancio dell’anno 2013, un saldo dovuto alle rettifiche di +1.067.373 unità (di cui 370.194 stranieri), pari al 97,3% dell’incremento di popolazione totale del 2013, e al 69,3% di quello relativo alla popolazione straniera. Nel complesso, quindi, la popolazione iscritta in anagrafe ha registrato un incremento pari a 1.097.441 unità (+1,8%).

 

 

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