BOLOGNA – “Mo ce lo segnamo”: con questo striscione, in lettere rosa, il circolo Arcigay Il Cassero di Bologna ha risposto a quello appeso davanti al loro ingresso da Forza Nuova (‘Le perversioni vanno curaté), due notti fa, alla vigilia di Gender Bender, il festival delle identità sessuali e delle differenze inaugurato questa sera. Un festival che compie dieci anni all’insegna del dialogo, sottolinea il direttore artistico Daniele Del Pozzo, e che “é la migliore risposta a quell’attacco. Questo è un progetto amato dalla città e sostenuto da una fitta rete di soggetti pubblici e privati”.
Tanto che la compagnia aerea olandese Klm, tra gli sponsor, stasera ha distribuito bulbi di tulipani come gadget. “Abbiamo lavorato con molte ambasciate per gli artisti stranieri”, ha commentato Del Pozzo. In programma, fino al 3 novembre, film e spettacoli, molti in anteprima, poi mostre, feste, incontri, flash mob e altre ‘azioni popolari’, in una dozzina di luoghi. All’inaugurazione, anche una performance di non professionisti che hanno accolto l’invito del festival a misurarsi sul tema delle differenze. Lo striscione di Forza Nuova ha fatto indignare la comunità Lgbt insieme a esponenti politici di entrambi gli schieramenti, come il sindaco Virginio Merola del Pd (“é disgustoso”) o l’ex ministro Mara Carfagna del Pdl (“insultante”). Oggi la formazione di estrema destra rispedisce al mittente le dichiarazioni di condanna, con una nota, in cui accetta poi “l’invito dell’Arcigay di Bologna per un dibattito-confronto sul tema dell’Omosessualità”. Con la ‘o’ maiuscola.