Può il giorno scelto per iniziare la dieta influenzarne l’esito finale? Pare proprio di sì. Nel dubbio, meglio seguire le indicazioni secondo cui il giorno peggiore per mettersi a dieta è il martedì. Lo sostengono gli esperti, secondo i quali se iniziate la dieta il secondo giorno della settimana, avete molte possibilità di abbandonare la stessa entro il weekend.
Lo sostiene un sondaggio britannico su 2.000 persone, intervistate su abitudini e ed esiti delle loro diete. Ma se il martedì è un giorno sconsigliato, quali sono i giorni migliori? Pare proprio che l’ideale per mettersi a dieta è iniziare domenica o lunedì. Se iniziate di domenica, secondo le statistiche, avete l’opportunità di perdere in media 3,2 chili in tre settimane. L’88% di chi inizia in questo giorno riesce a conservare anche i risultati raggiunti per molto tempo. Ma qual è il giorno più gettonato? Pare sia il venerdì, scelto perchè è terminata la settimana lavorativa e si tende a riuscire a concentrarsi con più facilità su se stessi e sulla cura del proprio corpo. L’indagine è riuscita anche a stabilire quali sono i motivi nemici della riuscita di una buona dieta. Le donne sostengono che dipende dalla mancanza di forza di volontà, dalla noia e inevitabilmente dal fatto che a chi si mette a dieta piace molto mangiare. C’è addirittura chi dopo la dieta si ritrova a pesarsi scoprendo di avere in media 2,7 in più. Insomma invece di perdere peso, qualcuno lo prende. La statistica sostiene anche che le 15.23 è l’orario più pericoloso per chi è a dieta, perchè si rischia grosso di cadere in tentazione e di tuffarsi nel frigorifero. Il sondaggio è stato realizzato da Melarossa.it, sito che si occupa di alimentazione e benessere. Il sondaggio ha riguardato oltre 1.500 persone alle quali è stato chiesto il momento in cui sono cadute in tentazione: per il 62% il momento a rischio è la fascia pomeridiana tra le 15 e le 15.30, poi la notte (22%) e il mattino (16%). L’ora clou delle 15.23 è proprio scaturita dalla media delle risposte date a questo sondaggio.
