Ogni anno almeno quattromila coppie italiane vanno all’estero per la fecondazione assistita eterologa vietata in Italia. E sono destinate ad aumentare. E’ uno dei dati emersi oggi a Palermo durante il convegno di genetica forense organizzato da Andros alla presenza di biologi, giuristi e medici.
“Purtroppo molte coppie si recano anche in alcuni paesi dove le condizioni igienico-sanitarie lasciano a desiderare, ma soprattutto i controlli sui donatori e le donatrici non sono accurati – ammonisce lo scienziato Adolfo Allegra, direttore di Andros Clinica Day surgery – Tutto questo ha un costo, di trasferimento e anche per la tecnica. Quindi, la riflessione piu’ semplice e’ che chi ha soldi puo’ permetterselo e chi non ne ha viene penalizzata. Questa e’ una ingiustizia profonda”. “Per fortuna ci sono i due ricorsi alla Corte Costituzionale che a breve si dovrebbe riunire per decidere sulla possibilita’ di ricorrere a una tecnica di fecondazione assistita con donatori o donatrici – ha detto ancora Allegra – Sono fiducioso che i giudici abrogheranno il comma tre dell’articolo 4 che vieta l’eterologa. Abbiamo fatto decine di appelli ma sono sempre caduti nel vuuoto, quindi contiamo molto sui ricorsi in Corte costituzionale”.