“Di mio padre ho un ricordo amaro. Quando seppe che Tano Badalamenti aveva deciso la condanna di Peppino, parti’ subito per l’America, ando’ dai suoi parenti, alcuni mafiosi, perche’ convincessero Badalamenti a ripensarci. Con quel tentativo mio padre smise di essere mafioso, resto’ solo un padre di famiglia, e mori’ da padre. Lo ricordo cosi'”. Lo dice Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia.
“A loro disse – racconta al magazine PaperProject – ‘prima di uccidere Peppino devono uccidere me’. Ritorno’ da quel viaggio con una cravatta, un regalo degli americani a Badalamenti. Un avvertimento: ‘annulla la sentenza su Peppino o rimarrai strozzato’. Ma rifiuto’ il regalo, e da li’ mio padre capi’ che era la fine, che la mafia americana non aveva influenza su quella siciliana, restavano solo gli affari”.