Ancora tre giorni, e per chi non si mette in regola scatteranno sanzioni molto severe, che prevedono multe salate e carcere. Scade alle 24 di lunedi’ 15 ottobre la “finestra” di un mese concessa ai datori di lavoro per mettere in regola i lavoratori stranieri in nero.
Finora sono 93.181 le domande pervenute, esclusivamente online come prevede la legge, al sito del Viminale. La gran parte delle richieste, circa 80 mila, riguardano colf e badanti. Milano la provincia da dove e’ giunto finora il maggior numero di domande (13.717), seguita da Roma (9.636) e Napoli (7.717). Quanto al Paese di provenienza dei lavoratori, il piu’ presente e’ il Marocco, seguito dal Bangladesh, dall’ India e dall’Ucraina. Il decreto di emersione riguarda i lavoratori extracomunitari occupati irregolarmente da almeno tre mesi a tempo indeterminato (per colf e badanti e’ ammesso il part-time ma con almeno 20 ore settimanali) e presenti in Italia ininterrottamente almeno dal 31 dicembre 2011. A certificare questa presenza bastano documenti come ad esempio la certificazione medica di una Asl, il certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore, la tessera nominativa dei mezzi pubblici, multe, schede telefoniche di operatori italiani, attestazioni di centri di accoglienza o di ricovero autorizzati o anche religiosi. Non c’e’ un numero massimo di lavoratori regolarizzabili e neanche, come accaduto nell’ultima sanatoria, una priorita’ in base alla data della domanda, quindi fino all’ultimo momento si potra’ approfittare di questa possibilita’. A partire dal 16 ottobre, per chi occupa lavoratori stranieri in modo irregolare scatteranno le pesanti sanzioni previste dalla normativa, che e’ diventata ancor piu’ severa dopo il recepimento, a fine luglio 2012, della direttiva comunitaria 2009/52/CE sullo sfruttamento dei lavoratori stranieri. La legge italiana – come informa Assindatcolf, associazione nazionale dei datori di lavoro domestico – gia’ prevedeva per il datore di lavoro “colpevole” da sei mesi a tre anni di carcere e una multa di 5 mila euro per ogni lavoratore straniero irregolare impiegato. Dopo il recepimento della direttiva europea, sono state introdotte tre nuove aggravanti, che aumentano la pena da un terzo alla meta’ qualora i lavoratori siano piu’ di tre, oppure minori in eta’ non lavorativa, o “sottoposti a condizioni lavorative di particolare sfruttamento”. Inoltre, e’ prevista una sanzione amministrativa accessoria pari al “costo medio di rimpatrio del lavoratore straniero assunto irregolarmente”. Nell’ipotesi di particolare sfruttamento lavorativo, infine, la normativa prevede che allo straniero che denunci il proprio datore di lavoro e cooperi nel procedimento penale, sia rilasciato per motivi umanitari, un permesso di soggiorno temporaneo. Il ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi, che ha fortemente voluto questa regolarizzazione, ha invitato i datori di lavoro ad affrettarsi e ad approfittare di questa possibilita’, avvertendo che “dopo il 15 ottobre si andra’ giu’ duri. Sono previste misure molto molto severe e le prenderemo. I datori di lavori saranno puniti, giustamente”.