E’ massiccia la risposta al sondaggio lanciato dal blog di Grillo sulla tv faziosa. Le domande sono state postate sul blog del Movimento alle 13,15 e alle 14,00 hanno già raccolto 12.479 voti. Gli attivisti in massa hanno decretato che ‘Rete 4’ è la rete più faziosa, seguita da Rai3 e Canale 5 e, nello stesso ordine i direttori dei rispettivi Tg, Giovanni Toti, Bianca Berlinguer e Clemente Mimum.

La palma del conduttore più fazioso spetta invece a Bruno Vespa (3.166 VOTI) seguito da Barbara D’Urso (2.803), Paolo Del Debbio (2.620). Giovanni Floris è al quarto posto (2.122 voti) seguito da Corrado Formigli con soli 673 voti e Michele Santoro (555). “Il sondaggio di oggi vuole assegnare il microfono di legno alla rete più faziosa, al direttore di rete più schierato, al conduttore di talk show più in mala fede. A voi il giudizio”. Così il blog di Beppe Grillo lancia una nuova campagna contro i media chiedendo ai propri navigatori di vistare quella che tra le tre reti Rai, quelle Mediaset, La 7 e Sky Tg24 si ritiene essere la più faziosa.

“L’Italia – spiega il post – è al 69esimo posto nella classifica della libertà di informazione secondo il rapporto del 2013 di Freedom House. Un Paese giudicato semi libero. Ci precedono, tra gli altri, Ghana, Nauru, Papua New Guinea, So Tomé e Principe, Isole Solomon, Samoa, Tonga, Namibia e Guyana”. “Le televisioni – si legge ancora – influenzano il giudizio degli italiani più di qualunque altro media, i giornali sono infatti poco diffusi da noi sia come numero assoluto, sia in relazione alle altre nazioni europee. Per un ovvio sillogismo quindi, se l’informazione in Italia è manipolata, filtrata, schierata, adulterata, la massima responsabilità è delle televisioni e di chi ne fa parte”. “Lo so – osserva il post – è la scoperta dell’acqua calda se tre canali nazionali sono di proprietà di Berlusconi in palese conflitto di interessi in quanto concessionario e gli altri tre dei partiti che li usano per la loro propaganda. I cittadini non possono decidere senza conoscere, né giudicare le scelte della politica. Non sono liberi”.

 

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