Sono stati 2.351 i terremoti registrati nel dicembre 2013 dalla rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Una media di quasi 76 eventi al giorno, il doppio rispetto al mese precedente, spiega l’Ingv in una nota. Fra i terremoti più forti, di magnitudo superiore o uguale a 4, c’è quello di magnitudo 4.9 avvenuto il 29 dicembre tra le province di Caserta e Benevento, nei Monti del Matese.
Dopo la scossa delle ore 18,08, risentita in gran parte della Campania e del Molise, in quell’area sono state registrate 150 repliche negli ultimi due giorni del 2013. In dicembre ha comunque tremato tutta Italia: sono moltissime le aree del territorio italiano che si sono attivate, per un totale di almeno 18 sequenze sismiche. Fra le principali, l’Ingv segnala quella del Bacino di Gubbio come ”molto attiva”: sono stati circa 1.100 gli eventi registrati dalla rete sismica nazionale solo in questo mese nell’area, tra i quali 7 di magnitudo compresa tra 3 e 4. Sempre in dicembre, in Sicilia si sono registrati due terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 4: il primo, di magnitudo 4.1, è stato registrato il 15 dicembre a circa 3-4 chilometri dalla costa nel Golfo di Noto-Capo Passero; il secondo, di magnitudo 4, è stato registrato nello Stretto di Messina il 23 dicembre alle ore 5,20 ed è stato seguito nella stessa giornata da circa 25 repliche di magnitudo molto bassa (al massimo 2.8). Le altre sequenze sono state registrate a Cuneo, a Brescia, in Lunigiana, nel pistoiese nella Pianura Padana. Inoltre a Sud di Sansepolcro (Arezzo) e nel bacino di Gubbio, nei pressi di Amatrice (Rieti) al Gran Sasso, nei pressi di Casacalenda in Molise, la sequenza nei Monti del Matese, quella del Pollino e un’altra più a Nord in Basilicata. L’Ingv segnala infine altre sequenze in provincia di Crotone, nello Stretto di Messina, quella nel golfo di Patti e una a Ovest dell’Etna.