Donne minacciate, vendute, violate nella loro scelta d’amore, picchiate o ricattate, private del loro futuro e di una vita normale perche’ troppo spesso considerate ‘merce’ di proprieta’ del capofamiglia. E’ il fenomeno dei matrimoni forzati.
Una realta’ non piu’ solo di paesi lontani, ma sempre piu’ diffusa in Italia: vittime soprattutto donne straniere, in particolare pakistane, marocchine, indiane, bengalesi, poco piu’ che adolescenti, 14-22 anni in media, ma anche qualche ragazzo. Un fenomeno ancora sommerso e non quantificabile, per la difficolta’ di tante donne-bambine a ribellarsi e denunciare violenze, segregazioni, strupri o rimpatri forzati nei paesi d’origine, che a volte finiscono con omicidi o suicidi. Sono tante le storie di ‘piccole spose violate’, raccolte dall’associazione ‘Trama di terre’, che indagando sul fenomeno in Emilia Romagna, su 48 interviste ha ‘scoperto’ ben 33 casi di matrimonio forzato, tre dei quali con vittime degli uomini, e in un caso una italiana. Per studiare, monitorare, comprendere e contrastare il fenomeno, ‘Trama di terre’ e ActionAid hanno avviato un progetto sperimentale in Italia, reso possibile grazie al sostengo della Fondazione Vodafone Italia. Testimonial dell’iniziativa l’attrice Stefania Rocca, da poco sugli schermi in una fiction dedicata al tema della violenza sulle donne. In particolare, il progetto punta a creare un network nazionale ed internazionale tra gli operatori ed organizzazioni che lavorano in questo ambito in modo da condividere best practices e creare nuove metodologie attraverso training formativi rivolti ad operatori pubblici e privati del territorio (mediatrici, operatori sociali e sanitari, educatrici di comunita’, insegnanti, corpo di polizia e polizia municipale, magistrati ed avvocati, referenti politici, operatrici casa delle donne). Altro obiettivo del progetto e’ quello di promuovere attivita’ di sensibilizzazione e di costruzione di conoscenze tra i cittadini e le attivita’ di pressione sugli attori politici e sul governo affinche’ si trovino misure di contrasto al fenomeno. In particolare le attivita’ di pressione sugli attori politici mireranno all’elaborazioni di strumenti legislativi, a partire dalla richiesta di estendere l’articolo 18 del Testo Unico a tutela delle vittime di tratta anche per le donne costrette ai matrimoni forzati, puntando poi all’adozione di un Piano Nazionale di contrasto. “Questo progetto ci conferma che e’ essenziale andare avanti nel contrasto ai matrimoni forzati, cercando di spingere la politica ad azioni mirate a tutelare le giovani donne che ne sono vittime”, spiega all’Adnkronos Tiziana Dal Pra, presidente e fondatrice dell’Associazione Trama di Terre. “Uno dei primi passi da fare a livello istituzionale – spiega – sarebbe anche lo stanziamento di un fondo e l’apertura di tavoli a livello locale e nazionale per studiare il fenomeno”. Per questo progetto “metteremo al servizio la nostra lunga esperienza e cercheremo di dare voce a tutte quelle donne che in questi anni si sono rivolte a noi per essere aiutate e che la politica cerca di ignorare, relegando il problema ad una questione di carattere strettamente familiare”. ”Si tratta di un progetto molto complesso”, spiega Sofia Maroudia, Chief of Operation di ActionAid Italia. ”Abbiamo scelto di affrontare questo tema come prima sfida nell’ambito della nuova strategia dell’organizzazione, che ci vuole sempre piu’ radicati sul territorio del nostro Paese per combattere le ingiustizie sociali. Il fenomeno dei matrimoni forzati e’ una dimostrazione di quanto ancora bisogna fare per tutelare le donne contro la violenza”. ”Siamo molto orgogliosi di sostenere il lavoro di ActionAid e Trama di Terre per questo progetto”, afferma Antonio Bernardi, Presidente di Fondazione Vodafone Italia. ”Un progetto legato al sostegno ed al recupero di giovani donne vittime di maltrattamenti e violenze all’interno dell’ambiente familiare. Fondazione Vodafone Italia e’ impegnata dal 2002 nel sostegno di iniziative volte a ridurre il disagio sociale, anche attraverso la creazione di reti di solidarieta’ sviluppate sui diversi territori, come quella di Action Aid e Trama di Terre, nella convinzione che, se affrontate attraverso una responsabilizzazione collettiva, queste situazioni potranno nel tempo restituire valore alle comunita’ creando un circuito virtuoso di radicamento” ”La battaglia contro la violenza sulle donne – afferma Stefania Rocca – e’ una sfida che da anni ho deciso di portare avanti, in primo luogo, facendo in modo che se ne parlasse al grande pubblico, per superare i tabu’. Ma le storie di violenza contro le donne con cui mi e’ capitato di avere a che fare non sono solo quelle delle fiction: ho conosciuto personalmente donne che le hanno subite. Alcune di queste hanno avuto la forza di reagire e di prendere in mano la propria vita. Molte altre, pero’, hanno bisogno di supporto per acquisire gli strumenti di consapevolezza e la sicurezza che le puo’ portare fuori dal tunnel. E’ per questo che ho deciso di sostenere in prima persona questo progetto , toccando con mano e vedendo con i miei occhi le cose”.