Blocco della successione e congelamento dei conti correnti. Cosi’ si e’ conclusa oggi a Brescia un’udienza davanti al tribunale civile per dirimere la vicenda legata alla cospicua eredita’ lasciata da don Giulio Gatteri, parroco di san Sebastiano a Lumezzane (Brescia) morto il 10 aprile scorso che ha lasciato tutti i suoi averi (e secondo la Curia non solo i suoi, ma anche parte di quelli della parrocchia) alla badante moldava, Valentina Papescu, 52 anni. Davanti al giudice si e’ giunti alla decisione di comune accordo di bloccare i conti correnti in attesa delle opportune verifiche.

“La signora ha messo a verbale che non tocchera’ nulla finche’ non si fara’ chiarezza su quanto appartiene a don Giulio e quanto invece e’ di proprieta’ della parrocchia” ha spiegato il legale della Diocesi di Brescia Enrico Bertoni, che comunque non intende impugnare il testamento. A insospettire in particolare sarebbero 320mila euro trasferiti sei giorni prima di morire da don Gatteri dal conto corrente dei beni parrocchiali a quello suo personale senza la necessaria autorizzazione della Curia, come e’ invece previsto dalla prassi canonica. Prossima udienza 7 novembre.

 

“Non ne sapevo niente io. Quando ho aperto il testamento mi sono messa a piangere e mi sono chiesta perche'”. Lo ha rivelato Valentina Papescu, badante moldava per 12 anni di don Giulio Gatteri, parroco a san Sebastiano di Lumezzane (Brescia) che alla sua morte, il 10 aprile scorso, le ha lasciato una eredita’ quasi milionaria. A chi le domanda se si attendesse un regalo cosi’ cospicuo risponde: “si’, un po’ me l’aspettavo, e un’idea sulla ragione del gesto me la sono fatta. Ma e’ meglio non parli”. Per Valentina quello dei soldi “e’ l’ultimo dei problemi”. “Non ho fatto nulla di male – ribadisce – anche se la gente continua a dirmi che devo vergognarmi. Che pensino quel che vogliono”.

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