A Milano si fa strada una nuova generazione di ‘assistenti’. Sono i robot ‘badanti’, tuttofare che presto potranno convivere sotto lo stesso tetto con l’anziano e aiutarlo nelle operazioni di tutti i giorni, quelle che con gli acciacchi dell’eta’ diventano piu’ difficili.

Non e’ fantascienza ma una realta’ che si avvicina. Il robot-badante ‘zero’ (un prototipo) e’ stato presentato dal vivo oggi dalla Fondazione Don Gnocchi, durante un incontro nell’Irccs S.Maria Nascente’ di Milano. Il programma e’ quello di usare le tecnologie robotiche per dar vita ad “ausili innovativi” dedicati agli anziani. Il risultato e’ questo ‘angelo custode’ fatto di circuiti e bulloni, in grado di supportate e agevolare l’autonomia delle persone avanti con gli anni nel proprio ambiente di vita, facilitando le famiglie e gli operatori nei compiti di assistenza giornaliera. Il progetto e’ triennale, si chiama Srs (Multi-role Shadow Robotic System for Independent Living) ed e’ finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del settimo Programma Quadro. Il robot badante ha diverse doti: c’e’ anche la possibilita’ di un controllo remoto che permette agli anziani di avere l’aiuto necessario nella vita di tutti i giorni. L’universita’ di Cardiff (Regno Unito) e’ l’ente capofila di un progetto che coinvolge 11 istituzioni in vari Paesi europei oltre all’Italia: Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Spagna, Austria. Fra le strutture che lavorano all’iniziativa anche il Polo Tecnologico della Fondazione Don Gnocchi, sotto la guida del Dipartimento di ricerca industriale dell’universita’ di Cardiff. In questi primi giorni di maggio, tecnici e ricercatori di vari partner del Consorzio si sono incontrati a Milano per mettere a punto e testare un prototipo del robot ‘Srs’ all’interno della Casa Domotica dell’Irccs S. Maria Nascente. Il ‘Robot ombra per la vita indipendente’ – cosi’ e’ stato chiamato – sara’ sottoposto a un esame per capire se una tecnologia di tipo robotico possa essere di supporto all’anziano, fra le mura di casa.

 

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