L’orario dei professori torna a 18 ore. La commissione Bilancio della Camera ha votato un emendamento del governo alla legge di stabilità che ripristina l’attuale orario e copre le risorse necessarie alla misura con tagli mirati e selettivi. Arriva dunque la soluzione sui tagli al settore scolastico
che evita così di aumentare l’orario di lavoro dei docenti. Il ministro dell’istruzione Francesco Profumo, ha illustrato in commissione Bilancio l’emendamento che trova risorse da alcuni micro-capitoli come i distacchi dei docenti e da vecchi accantonamenti. L’emendamento, in particolare, raggiunge le risorse programmate dal taglio della spending review per il ministero dell’Istruzione attraverso diverse misure: 1,8 milioni dal taglio dei distacchi sindacali e dei comandi dei docenti del personale scolastico al ministero e ad altri enti; 6 milioni dalla dismissione immobile di piazzale Kennedy, a Roma, utilizzato come sede del ministero dell’Università prima dell’accorpamento con il ministero dell’Istruzione; 20 milioni dai tagli per i bandi dei fondi First e Trin; 30 milioni di tagli sul progetto Smart City nel centro nord; 47,5 milioni dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa “senza pregiudicare l’offerta”; e ulteriori maggiori risorse da un fondo alimentato nel passato dagli accantonamenti di risorse raccolte con vecchi tagli. Profumo nel corso della riunione della commissione ha ringraziato il ministero dell’Economia per l’aiuto nell’identificare le nuove risorse che hanno consentito di cancellare la norma che prevedeva l’aumento dell’orario per i professori. ”E’ stata fatta un’operazione estremamente importante in un momento di grandissima difficolta”’, afferma Francesco Profumo a margine dei lavori della commissione Bilancio della Camera sulla legge di stabilita’. Sulla scuola “e’ stata trovata una soluzione che a saldi invariati ci consente di non toccare i servizi agli studenti e gli orari dei docenti”, sottolinea il ministro. E aggiunge che si sono poste anche le basi per ”una nuova gestione della scuola e una maggiore attenzione per una scuola moderna”.