Ci chiediamo se per il segretario del Partito Democratico Enrico Letta non sia arrivato il momento di fermarsi. No, non in Campania, riteniamo che molti degli iscritti Pd via abbiano ormai rinunciato dato che nella regione che lo ha visto eletto, l’ultima volta che si è presentato candidato, non è quasi mai venuto da quando è giunto alla guida di un Pd i cui vertici sono sempre più distanti dalla base. Ma, come suol dirsi, contento lui… Il fatto è che non c’è argomento sul quale il segretario del Pd non intervenga con tempestività. Forse troppa. E così mentre i genitori dello sfortunato calciatore di Frattamaggiore facevano sapere che il razzismo poco o niente aveva a che fare con la tragica scelta del giovane, lui scriveva: “Perdonaci se puoi… (!!!)”. Poi l’ultimo intervento, fresco fresco, su quanto sta avvedendo alla Fondazione Ravello, con le dimissioni di Scurati e l’indice di Saviano goliardicamente puntato contro De Luca, ‘colpevole’ di non averlo voluto al Festival. Con Letta che proprio a Saviano ha subito lanciato un invito, perennemente valido, alla Festa del Pd. Ed ecco, puntuale, la replica della Fondazione Ravello:
“È montata – sulle dimissioni del dottor Scurati – una polemica politica, a cui il suo post odierno rischia di fare da sponda, su una vicenda rispetto alla quale la politica non c’entra nulla. Sarebbe opportuno che prima di trasformare in martiri della libertà persone che non lo sono, ci si informasse sui fatti”. E’ l’incipit della lettera aperta inviata dalla Fondazione Ravello in risposta al segretario del Pd, Enrico Letta, che stamattina ha invitato Roberto Saviano e il dimissionario Antonio Scurati, da poche settimane alla guida della Fondazione Ravello, alla festa del Pd dopo che lo scrittore ha accusato il presidente della Campania De Luca di aver posto il veto alla sua presenza. Nella lettera, firmata dal consigliere anziano della Fondazione Paolo Imperato, si sottolinea come la Fondazione Ravello – in queste ore al centro delle polemiche – sia composta “da persone libere e autonome non meno dei signori Scurati e Saviano”.
“La ragione del Festival di Ravello – si spiega nel merito – è la realizzazione di eventi musicali di grande livello e la programmazione del Festival 2021, approvata dagli organi competenti, ha previsto qualificati concerti di livello internazionale, come da programma che si allega per opportuna conoscenza. Potrà venire quando vuole ad assistere agli spettacoli programmati dal direttore artistico Alessio Vlad, oltre che alla celebrazione del centenario della morte di Enrico Caruso, simbolo eterno della musica nel mondo. Altri eventi – si conclude la nota – che esulano dalla musica, peraltro mai proposti agli organi statutari, ma frutto di estemporanee e solitarie iniziative, sono sicuramente coerenti con la Festa dell’Amicizia, ma estranei ad un Festival, di rilievo internazionale, della musica, che non ha colori politici”.