Benedetto XVI parte questa mattina per il viaggio che lo portera’ per sei giorni prima in Messico e poi a Cuba, il 23/o all’estero del suo pontificato. Il Pontefice va per la prima volta nei due Paesi latino-americani, che conservano entrambi forte memoria delle viste compiute dal predecessore di papa Ratzinger, il beato Giovanni Paolo II:
il Messico fu visitato da Wojtyla cinque volte, mentre Cuba fu lo scenario dello storico viaggio del gennaio 1998, il cui il Papa polacco incontro’ Fidel Castro. Anche Benedetto XVI potrebbe vedere all’Avana il ”lider maximo”, da tempo malato e sostituito alla presidenza dal fratello Raul, ma l’incontro non e’ nel calendario ufficiale. La prima tappa del viaggio e’ comunque in Messico, nello stato centrale del Guanajuato, dove il Papa arrivera’ nella tarda serata italiana di oggi, dopo un volo di 14 ore da Fiumicino. L’unico appuntamento della prima giornata, a parte l’incontro in aereo con i giornalisti al seguito, e’ la cerimonia di benvenuto, alle 23.30 italiane, all’aeroporto internazionale di Guanajuato, cui interverra’ il presidente Felipe Calderon. Molti i temi del viaggio, oltre all’impegno pastorale di ”rafforzare la fede” nelle due comunita’ cattoliche: la violenza e la criminalita’ imperante in Messico, le difficolta’ economiche della popolazione, le preoccupazioni per la liberta’ religiosa, mentre crescono le discussioni per il non previsto incontro con le vittime degli abusi del fondatore dei Legionari di Cristo; a Cuba, tra le ultime roccaforti del comunismo mondiale, le richieste di maggiori aperture in tema di diritti civili, i tanti detenuti politici, anche qui la poverta’ diffusa.