La Apple ha bandito dai suoi prodotti elettronici il gioco ”Phone Story”, una impietosa critica dello sfruttamento al quale sono sottoposti i lavoratori delle fabbriche cinesi fornitrici della compagnia californiana. Sviluppato dall’italiana Molleindustria, il gioco comprende una sezione che si chiama ”suicidi” che appare ispirato alle tragiche vicende della Foxconn, dove 14 lavoratori si sono suicidati l’ anno scorso saltando nel vuoto.
In seguito ai suicidi la Foxconn, una grande compagnia di proprieta’ taiwanese che tra l’ altro fabbrica componenti per i prodotti Apple, e’ stata accusata di ipersfruttare i suoi operai, in maggioranza giovani immigrati dalle zone piu’ povere della Cina. Il gioco, sempre secondo i suoi creatori, ha lo scopo di suscitare ”una riflessione critica” sul modo nel quale sono prodotti i popolari ”gadget” della Apple come l’ iPhone. Nella sezione ”suicidi”, il giocatore muove degli infermieri che, muniti di barella, cercano di salvare gli operai che si lanciano nel vuoto dall’ alto degli edifici della fabbrica. Come motivazione del suo divieto, la Apple ha citato, in una nota inviata ai responsabili di Molleindustria, le applicazioni ”violente e crudeli” che contiene. Il sito cinese The Shanghaiist sostiene che ”Phone Story”, che era venduto nei negozi della Apple in Cina fino a ”poche ore fa”, e’ ora diventato introvabile, anche se puo’ essere ancora ”scaricato” da alcuni siti web.