Tra fuochi d’artificio, salve di cannoni e l’Inno alla Gioia di Beethoven risuonato per le vie di Zagabria, la Croazia da mezzanotte e’ diventata il 28mo Stato membro dell’Unione Europea. Uno spettacolo di luce e musica nel centro della capitale affollato di 20.000 persone ha dato il benvenuto alla seconda repubblica ex jugoslava a entrare nell’Ue dopo la Slovenia, nel 2004.
Nella centralissima piazza di Ban Jelacic migliaia di persone hanno seguito la cerimonia e a mezzanotte esatta hanno festeggiato quello che e’ anche la prima adesione all’Ue da quando e’ cominciata la crisi che scuote l’eurozona. All’evento erano presenti i vertici comunitari, a cominciare da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo, e dal presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Durao Barroso. “Benvenuti nell’Unione Europea”, ha detto Barroso, “la Croazia e’ tornata nel posto giusto, il cuore dell’Europa. Oggi e’ la fine di un processo e il primo capitolo di una nuova storia di successo”. “Questo cambiera’ la vita del Paese in meglio, vi do il benvenuto dal profondo del cuore”, gli ha fatto eco Van Rompuy. E mentre migliaia di croati erano nella piazza, e’ stata rimossa la targa ‘dogana’ al confine con la Slovenia, mentre e’ apparsa la sigla Ue alla frontiera con la Serbia, un’altra ex repubblica Jugoslava che venerdi’ ha ottenuto il ‘via libera’ da Bruxelles per aprire i negoziati di adesione a parte da gennaio 2014. Inutile dire che le le celebrazioni sono state offuscate dai timori che l’adesione si traduca soltanto in oneri per un Paese da tempo in difficolta’ economiche: con un’economia essenzialmente orientata al turismo, la Croazia e’ stata di fatto in recessione e in economia stagnante da cinque anni.