La prima storica udienza della Corte Suprema degli Stati Uniti sulle nozze gay è terminata dopo oltre due ore di lavori, durando così – sottolineano i media Usa – ben più del previsto. Dubbi sulla ‘Proposition 8’, il provvedimento approvato per referendum in California che vieta i matrimoni tra persone dello stesso sesso, sono stati sollevati da almeno due dei nove giudici costituzionali ritenuti tra gli indecisi: il presidente John Roberts ed Anthony Kennedy.
Quest’ultimo in particolare ha sottolineato come la ‘Proposition 8’ metterebbe a a rischio i diritti dei figli delle coppie gay sposate. Domani sarà la volta dell’altrettanto storico esame del ‘Defence of Marriage Act’ (DOMA), la legge federale che definisce il matrimonio esclusivamente quello tra uomo e donna. La Corte si dovrebbe pronunciare sui due casi non prima di giugno. Quattro gli scenari in vista del pronunciamento della Corte Suprema sulla ‘Proposition 8′, previsto non prima di giugno: 1) i giudici la dichiarano incostituzionale, creando dunque un precedente valido a livello nazionale; 2) la promuovono con la motivazione che e’ stata legittimamente approvata dalla maggioranza degli elettori della California; 3) possono invece abrogare la legge senza pero’ pronunciarsi su leggi simili in altri Stati; 4) infine la Corte puo’ decidere di non poter pronunciarsi sul caso per motivi procedurali, ribadendo che sono i singoli Stati a doversi occupare della questione delle nozze gay.