Peccatori, corrotti, cioe’ ”peccatori consolidati, che hanno fatto un passo avanti nel peccato”, e santi, tra cui Giovanni XXIII, di cui oggi ricorre il cinquantenario della morte. Li ha ricordati papa Francesco nella messa a Santa Marta, cui hanno preso parte preti e dipendenti della Congregazione per le cause dei santi, e gentiluomini di Sua Santita’. Stralci dell’omelia sono pubblicati dalla Radiovaticana.
I corrotti, ha argomentato il Pontefice, “hanno fatto un passo avanti, come se fossero proprio consolidati nel peccato: non hanno bisogno di Dio”, “si fanno un Dio speciale: loro stessi sono Dio”. I corrotti, ha spiegato, sono un “pericolo” anche “nelle comunità cristiane”, “pensano solo al proprio gruppo”: “‘Buono, buono. E’ di noì – pensano – ma, in realtà sono loro per se stessi”. Come Giuda, “peccatore avaro è finito nella corruzione”, i corrotti, travisando la “strada dell’autonomia”, dimenticano “quale Signore ha fatto la vigna”, e “diventano adoratori di se stessi”. “Quanto male fanno i corrotti nelle comunità cristiane! – ha osservato papa Bergoglio – Che il Signore ci liberi dallo scivolare su questa strada della corruzione”.
Ricordando papa Giovanni, di cui oggi sono 50 anni dalla morte, il Pontefice ha spiegato che i santi sono “quelli che obbediscono al Signore, quelli che adorano il Signore, quelli che non hanno perso la memoria dell’amore, con il quale il Signore ha fatto la vigna. I santi nella Chiesa. E così come i corrotti fanno tanto male alla Chiesa, i santi fanno tanto bene”. Dei corrotti, “l’apostolo Giovanni dice che sono l’anticristo, che sono in mezzo a noi, ma non sono di noi. Dei santi la Parola di Dio ci parla come di luce, ‘quelli che saranno davanti al trono di Dio, in adorazione’. Chiediamo oggi al Signore – ha concluso il Papa – la grazia di sentirci peccatori, ma davvero peccatori, non peccatori così diffusi (generici ndr), ma peccatori per questo, questo e questo, concreti, con la concretezza del peccato”.
Papa Bergoglio commentando la parabola dei vignaioli, ha proposto “tre modelli di cristiani nella Chiesa: i peccatori, i corrotti e i santi”. Dei peccatori, ha detto, “non è necessario parlare troppo, perché tutti noi lo siamo”. Ci conosciamo “da dentro e sappiamo cosa è un peccatore. E se qualcuno di noi non si sente così, vada a farsi una visita dal medico spirituale”, perché “qualcosa non va”. Poi ci sono i corrotti, quelli che “hanno perso il rapporto con il Signore”.