Dall’eta’ ai segni particolari, il ritratto piu’ dettagliato dell’universo neonato, ottenuto grazie ai dati del satellite europeo Planck, riscrive l’identikit del cosmo. Ecco le nuove ”generalita”’ del cosmo:

– Età: In base alle osservazioni di Planck l’universo e’ un po’ piu’ vecchio di quanto stimato finora, ha 13,82 miliardi di anni e non 13,7 miliardi di anni. – Velocità di espansione: a permettere di ricalcolare la data di nascita del cosmo sono le informazioni di Planck che permettono di assegnare un nuovo valore alla costante che indica la velocita’ alla quale l’Universo si sta oggi espandendo, conosciuta come costante di Hubble: 67,15 chilometri al secondo per Megaparsec, prima era 74,3 chilometri al secondo per Megaparsec. Da questo gli esperti desumono che l’universo sia circa 100 milioni di anni piu’ vecchio. – Composizione: la mappa dell’universo neonato descrive un universo semplice che permette ai ricercatori di calcolare, con una precisione mai raggiunta prima, le quantita’ dei suoi ingredienti: materia ordinaria e le componenti misteriose dell’universo, materia oscura ed energia oscura. Materia oscura e materia ordinaria sarebbero in quantita’ superiori rispetto a quanto pensato finora: la materia oscura sarebbe il 26,8% (in precedenza si pensava 22,7%) e la materia ordinaria il 4,9% e non il 4,5%. Mentre l’energia oscura sarebbe presente in quantita’ inferiore, 68,3% e non 72,2%. – ‘Segni particolari’: i dati del satellite Planck descrivono un universo asimmetrico: le temperature medie nei due emisferi opposti del cielo osservati dal satellite presentano un’asimmetria. E questo e’ in contrasto con quanto predice il modello standard, secondo il quale l’Universo dovrebbe essere grosso modo simile in tutte le direzioni in cui lo osserviamo.

 

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