Circa cinque milioni di studenti siriani dovrebbero rientrare a scuola in questi giorni, dopo la pausa estiva. Lo annuncia la Sana, l’agenzia di stato, che scrive della ripresa delle lezioni come ha fatto negli anni precedenti, quasi ignorando la crisi in corso da oltre un anno, che ha fatto migliaia di vittime, ha spinto molte famiglie alla fuga e ha distrutto molti edifici, tra i quali tante scuole.
In tutto il paese, 22mila scuole dovrebbero riaprire i battenti, ma bisogna sottrare a questa cifra quelle che sono state abbattute nei bombardamenti dei mesi scorsi e quelle usate per accogliere i rifugiati interni o come centri di detenzione dei ribelli. Secondo dati delle Nazioni Unite, il 10% delle scuole siriane e’ stato danneggiato o distrutto, mentre altre 800 ospitano famiglie che non hanno piu’ una casa. La notizia della riapertura delle scuole, inoltre, arriva mentre si moltiplicano le notizie di stragi di bambini in varie localita’ del paese. Solo ieri, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un elicottero del regime ha condotto un raid contro la citta’ di Kafr Aweid, nella provincia settentrionale di Idlib, uccidendo almeno cinque bambini e una donna. Alcuni video pubblicati su YouTube mostrano un uomo che porta in braccio il corpo insanguinato e senza vita di una bambina, decapitata dalla violenza di un’esplosione. Un giorno prima, sempre secondo l’Osservatorio, altri cinque bambini sono stati uccisi in un raid contro Saraqeb, sempre nella provincia di Idlib.