Aveva perso tutti e quattro gli arti in Iraq, nel 2009, quando il furgone militare che guidava era stato fatto brillare da bombe nemiche poco fuori Bagdad: oggi, Brendan Marrocco, 26 anni, e’ il primo soldato americano ad aver ricevuto un trapianto doppio di braccia e solo il settimo paziente negli Usa ad essere stato sottoposto all’ intervento rarissimo.
“E’ l’operazione piu’ complessa mai tentata e sembra andata bene”, ha spiegato oggi una nota del Johns Hopkins medical center di Baltimora, dove un team di 13 chirurghi guidati da Andrew Lee ha lavorato sul paziente per 16 ore lo scorso 18 dicembre. “Sono felice, ho una nuova speranza per il futuro – ha detto in una conferenza stampa lo stesso soldato – e’ una seconda chance di vita e appena mi sono svegliato dall’anestesia ho pensato solo rivolto ai dottori: Vi amo”. Entusiasta di fronte alle telecamere, Marrocco e’ parso persino riuscire a muovere il braccio sinistro verso la fronte. Ma per sapere se l’intervento e’ riuscito ci vorranno due o tre anni e ben sei ore al giorno di intensa terapia riabilitativa per Brendan. Gli specialisti hanno dovuto ricucire nervi, vene, muscoli, tendini delle braccia del donatore deceduto sui tessuti di Marrocco: “I nervi crescono di circa 2-3 cm al mese – ha spiegato uno dei chirurghi, Jamie Shores – e sono i nervi che fanno funzionare i muscoli e danno le sensazioni. Ma ora spetta al paziente lavorare duramente ogni giorno per far funzionare le braccia. E’ per questo che abbiamo scelto Brendan, per il suo impegno, ha davanti a se’ un lavoro a tempo pieno”. Tra gli obiettivi del soldato: riuscire a nuotare, guidare, andare in bicicletta usando le braccia. “Ma penso che anche giocare con i videogame sara’ una perfetta terapia riabilitativa”, ha scherzato Marrocco. Uno dei pazienti operati negli Usa tre anni fa – ha ricordato Andrew Lee – oggi riesce legarsi i lacci delle scarpe, a usare persino le bacchette per mangiare cinese e a farsi qualche pettinatura ai capelli. Per la famiglia di Brendan il successo dell’intervento e’ una pietra miliare: “Il ragazzo vuole indipendenza piu’ di tutto – ha detto il padre Alex – e ce la fara’, abbiamo avuto talmente tanti ostacoli, persino la casa allagata dall’uragano Sandy”.