Una ‘armatura’ robotizzata, simile a quella dell’eroe dei fumetti Ironman, potrebbe aiutare gli astronauti impegnati nelle missioni spaziali e supportare i paraplegici nei loro movimenti quotidiani sulla Terra.
La stanno mettendo a punto i ricercatori della Nasa insieme ai colleghi del Florida Institute for Human and Machine Cognition (Ihmc) e agli ingegneri del Oceaneering Space Systems di Houston. Chiamato ”X1”, l’esoscheletro pesa quasi 27 chilogrammi e si avvolge attorno alle gambe con un’imbragatura che arriva a legarsi attorno alla schiena e alle spalle. Questa speciale armatura e’ dotata di 10 articolazioni, di cui quattro motorizzate (in corrispondenza di anche e ginocchia) e sei passive, che insieme consentono di muoversi lateralmente, di girare, puntare e piegare il piede. I tecnici della Nasa stanno sottoponendo l’armatura ad una serie di test per valutarne il potenziale come strumento di esercizio per mantenere in buone condizioni fisiche gli astronauti impegnati in condizioni di microgravita’ a bordo della stazione spaziale o in future missioni di lungo periodo alla scoperta di Marte o di asteroidi. Il dispositivo e’ addirittura in grado di misurare, registrare e trasmettere dati in tempo reale a Terra, cosi’ da tenere costantemente aggiornati i medici che seguono a distanza l’equipaggio. Inoltre l’esoscheletro, abbinato a una tuta spaziale, potrebbe fornire agli astronauti anche il supporto necessario per camminare sulla superficie di altri corpi celesti durante future missioni esplorative. L’esoscheletro X1 potrebbe rivelarsi utile non solo nello spazio, ma anche sulla Terra: i ricercatori stanno infatti sviluppando nuovi algoritmi che consentano di usarlo per assistere i pazienti paraplegici nei loro movimenti, sia su diversi tipi di terreno che sulle scale.