I meccanismi che controllano la vista delle api potrebbero ispirare una nuova generazione di macchine capaci di vedere. E’ quanto sostiene una ricerca australiana pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas. Secondo lo studio, coordinato dall’Universita’ Tecnologica di Melbourne (Rmit) e condotto in collaborazione con l’universita’ francese di Tolosa, le api da miele possono imparare e applicare una molteplicita’ di regole per risolvere problemi visivi complicati.
Un risultato che dimostra come non e’ necessario un cervello grande e complesso per imparare una serie di regole concettuali simultanee. Per uno degli autori della ricerca, Adrian Dwyer, la scoperta aiutera’ a comprendere come si evolvono nel cervello le capacita’ cognitive che consentono di vedere ed elaborare immagini complesse. I ricercatori hanno addestrato api da miele a volare in un labirinto a Y che presentava differenti elementi in relazioni specifiche, come sopra/sotto o destra/sinistra. Dopo un periodo di addestramento le api avevano imparato che gli elementi comportavano due insiemi di regole, come quella di trovarsi in una relazione specifica come sopra/sotto, anche se le regole possedevano elementi differenti fra loro. L’apprendimento di regole e’ un compito cognitivo fondamentale che permette di operare in ambienti complessi, scrive Dwyer. ”Ad esempio – osserva -se un automobilista vuole svoltare a un incrocio, deve osservare simultaneamente il colore del semaforo, il flusso di auto in arrivo e i pedoni, prima di prendere una decisione”. Per il ricercatore ”con l’esperienza il cervello impara questi processi decisionali, ma finora questo tipo di compito cognitivo va oltre le capacita’ visive di una macchina. Il nostro progetto mirava ad accertare se tale processo di decisioni simultanee richiedesse il cervello grande di un primate, o se anche un’ape potesse imparare certe regole”. La conclusione e’ che non e’ necessario possedere un cervello grande e complesso. ”Ora – conclude – potremo decifrare la base neurale dei compiti cognitivi di alto livello, grazie alla semplicita’ e accessibilita’ del cervello di un’ape”.