Ricercatori australiani hanno sviluppato e sperimentato con successo un test genetico che migliora fino al 70% il tasso di sopravvivenza da una delle forme piu’ aggressive di cancro al sangue nei bambini, la leucemia linfoblastica acuta (Lla).

Il test genetico, ‘collaudato’ in una sperimentazione di 10 anni su circa 1000 bambini australiani, neozelandesi e olandesi, identifica le tracce piu’ minuscole di cellule malate nel midollo spinale dei piccoli pazienti, compresi quelli che mostrano di rispondere bene al trattamento, e consente quindi di prevedere possibili ricadute con un anticipo di mesi o di anni. I bambini a rischio di ricaduta possono cosi’ essere trattati tempestivamente con chemioterapia intensiva. I metodi correnti che usano il microscopio per individuare residui di leucemia di solito trovano una cellula anormale fra 50 normali, ma ”questo test genetico molecolare permette di scoprire una cellula di leucemia su un milione di cellule normali, cosi’ e’ possibile individuare presto cellule cancerose molto sensibili e stabilire se il bambino e’ ad alto rischio di ricaduta”, scrive sulla rivista medica Leukemia il prof. Glenn Marshall, direttore del Centro per il cancro infantile dell’ospedale pediatrico di Randwick a Sydney, che ha guidato il progetto. ”Questo test puo’ essere ora considerato parte delle cure standard e i risultati sono gia’ usati regolarmente per guidare le decisioni sui trattamenti in clinica”, aggiunge Marshall. Il trattamento con chemioterapia intensiva, combinato in molti casi con trapianto del midollo, ha mostrato di migliorare il tasso di sopravvivenza dei bambini ad alto rischio dal 35 al 70%.

 

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