Un bambino su dieci in Europa ha il ‘fegato grasso’, un accumulo di grasso nelle cellule dell’organo che può degenerare in cirrosi, e tra le cause potrebbe esserci un basso livello di vitamina D provocato dalla scarsa esposizione al sole tipica dei bambini moderni, che preferiscono stare in casa e che quando escono sono ‘schermati’ da un eccesso di creme solari. Lo suggerisce uno studio presentato all’International Liver Congress in corso a Londra. La ricerca, su 120 bambini inglesi con la malattia, è stata condotta dall’universitá del Surrey. Gli esami sui piccoli pazienti hanno svelato sia la carenza della vitamina, non solo nei mesi invernali ma estesa a tutto l’anno, che l’esistenza di un gene associato alla gravitá dei sintomi. ”Una deficienza di vitamina D e un sempre maggior numero di casi di rachitismo sono legati all’epidemia di obesità – scrivono gli autori -, con molti bambini che scelgono di giocare in casa invece che all’aperto, e anche da un uso eccessivo delle creme solari”. Il fegato grasso, o steatosi epatica, sta rapidamente diventando la malattia del fegato più comune nei paesi occidentali, con una prevalenza in Europa che arriva al 30%. Le caratteristiche di questa patologia vanno dall’accumulo di grasso in quantità superiore al 5% del fegato (steatosi epatica semplice) a forme più gravi(steatoepatite non alcolica) che possono portare giá dall’adolescenza verso la cirrosi epatica.