Russel Means, il paladino degli indiani americani, e’ morto per un tumore all’eta’ di 72 anni nel suo ranch della riserva indiana di Pine ridge in Sud Dakota. Protagonista di azioni clamorose di protesta negli anni Settanta, compiute con l’abito tradizionale della sua tribu’, Means e’ stato anche attore di Hollywood interpretando fra l’altro “l’ultimo dei mohicani”.
Esponente della tribu’ Oglala Sioux, Means sembrava destinato ad una vita di miseria, piccoli espedienti e tossicodipendenza. ma nel 1969 fu folgorato dall’azione politica dell’American Indian Movement (Aim), di cui divenne presto il leader. Decisi che “mai piu’ avrei cercato l’approvazione della societa’ bianca”, raccontera’ poi nella sua autobiografia. Esordi’ nel 1970 con la cattura simbolica di una replica del Mayflower, la nave dalla quale sbarcarono i primi coloni americani, in occasione della festa di Thanksgiving. Poi occupo’ il monte Rushmoore, dove sono scavati nella roccia i volti di quattro presidenti americani, urinando sopra George Washington. Nel febbraio 1973 fu tra i protagonisti della sollevazione armata di 71 giorni a Wounded Knee, luogo simbolo in cui 83 anni prima i soldati americani avevano massacratao 350 indiani Lakota.