Lutto al New York Times: Arthur Ochs Sulzberger, l’editore che guido’ il quotidiano piu’ influente d’America per 34 anni imponendo grandi cambiamenti, e’ morto a 86 anni nella sua casa di Southampton vicino a New York. L’annuncio e’ stato dato dallo stesso New York Times.

Suzberger aveva guidato il leggendario quotidiano come editore, presidente e Ceo della New York Times Company dal primo dopoguerra al crepuscolo del 20esimo secolo: un periodo di mutazioni epocali nel mondo dell’editoria, dall’era della stampa a piombo all’alba dell’epoca digitale. Il New York Times di cui aveva preso nel 1963 il timone era in precarie condizioni finanziarie e con un’agenda limitata essendo rimasto un giornale di famiglia da quando nel 1896 era stato acquistato dal nonno di Sulzberger, Adolf Ochs. Quando negli anni Novanta l’editore passo’ le redini al figlio (Arthur il giornale era diventata una testata nazionale distribuita coast to coast e un colosso mediatico diversificato che includeva al suo interno giornali, riviste, tv, stazioni radio e le prime operazioni online. Alla morte di Sulzberger il Times resta un giornale di famiglia: lo guida la quarta generazione degli Ochs-Sulzberger. E’ una rarita’ nel mondo dell’editoria americana: una fondazione continua a garantire la posizione dominante nell’azienda dei discendenti di Adolph Ochs. Sulzberger ci credeva, e credeva che negli Usa i migliori quotidiani come il Times, il Washington Post e fino al 2007 il Wall Street Journal poi acquistato da News Corp, fossero quelli rimasti saldamente nelle mani di una ‘dynasty’: ”Il nepotismo – amava dire – funziona”.

 

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