Nel cuore dei Quartieri spagnoli, in un bene confiscato alla camorra è stata inaugurata oggi la ‘Casa del giornalista’, caso unico, questo, in Italia. Assegnatario e gestore del bene è il Coordinamento giornalisti precari della Campania. Un percorso lungo, iniziato nel 2011 con la precedente amministrazione comunale, e che oggi compie un ulteriore passo in avanti. ”Non un traguardo – come sottolineato da Massimo Romano, componente del Coordinamento – ma l’inizio di un percorso in cui ognuno deve fare la propria parte affinchè questo spazio abbia un futuro roseo”.

Due anni ”non facili” fatti anche – come riferito – di tensioni, aggressioni verbali, velate minacce da parte di alcuni componenti della famiglia a cui è stato confiscato il bene che, in parte, risiede nel basso antistante. Nelle intenzioni del Coordinamento c’è la volontà di utilizzare il bene per iniziative culturali e sociali aperte al territorio, senza dimenticare la mission del giornalista di fare informazione prevedendo, pertanto, anche la possibilità di realizzare postazioni per i colleghi. ”Questo luogo – ha detto Alessandro Sansone, componente del Consiglio Ordine nazionale dei giornalisti – racchiude i valori della difesa della legalità, della promozione della nostra professionalità e l’apertura all’associazionismo, ma – ha aggiunto – bisogna realizzare iniziative che coinvolgano il territorio partendo dalla vocazione e dalle competenze dei giornalisti”.

Da gennaio, partirà un calendario di iniziative che saranno realizzate anche con il contributo e la partecipazione di associazioni che già operano nei Quartieri spagnoli. Al fianco del Coordinamento precari campani, l’Ordine dei giornalisti della Campania che ha erogato un contributo al Coordinamento per poter aprire lo spazio e che nella persona del presidente Ottavio Lucarelli, si è impegnato a ”intensificare la collaborazione” e il Comune di Napoli che ha assegnato il bene. ”Oggi – ha sottolineato l’assessore ai Giovani, Alessandra Clemente – è una giornata storica per l’Italia, si da un riconoscimento istituzionale alla libertà d’informazione da parte di quei giornalisti di cui, troppe volte, i diritti, la competenza e la professionalità non viene riconosciuta nelle testate del nostro Paese”. ”Il Comune – ha concluso – ci sarà, nel suo dovere di essere vicino a questa realtà”. Folta la presenza di rappresentanti delle forze dell’ordine.

 

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