Secondo l’Avis ”la scadenza del 31 dicembre 2014 inizia ad avvicinarsi pericolosamente: entro fine anno, infatti, tutte le strutture trasfusionali dovranno essere accreditate dalla Regione Campania per poter continuare a svolgere la loro attività di raccolta sangue”. A stabilirlo è stata la conferenza Stato-Regioni, addirittura nel lontano 2010, sintetizzando e riordinando vecchie leggi, e recependo una normativa europea: “la nostra preoccupazione – spiega Leonardo De Rosa, Presidente Regionale AVIS – nasce dal fatto che ciò che non si è riusciti a fare in 36 mesi difficilmente si riuscirà a completare da qui alla fine dell’anno”. La procedura di accreditamento, affidata alle Regioni, serve a mettere in regola non soltanto le strutture delle associazioni di volontariato, ma anche i 22 centri di raccolta trasfusionale degli ospedali campani; ”in pratica – si evidenzia – se nulla sarà fatto entro la fine dell’anno, dal primo gennaio 2015 la Regione Campania non avrà più approvvigionamenti di sangue. Mentre altre regioni più virtuose hanno già completato l’accreditamento oppure hanno già avviato le necessarie procedure, la Campania è ancora ferma alla fase pre-ispettiva”. “Se si considera – prosegue De Rosa – che la commissione può indicare, ad esempio, dei lavori strutturali da effettuare per essere in regola e magari deve verificarli dopo 90 giorni, la Regione Campania è quasi fuori tempo massimo per accreditare le strutture idonee alla raccolta del sangue. La situazione è ancor più paradossale dal momento che in Regione Campania non esiste nemmeno un ufficio preposto a rilasciare le autorizzazioni”. L’AVIS Campania, con i suoi 87mila soci, fornisce oltre 90mila donazioni all’anno su un totale di 135mila sacche che mediamente si raccolgono in Campania. Al di là di quello che succederà per i centri trasfusionali degli ospedali, se solo venisse meno l’apporto dell’AVIS, vuol dire che la Campania dovrebbe acquistare oltre il 60% delle sacche di sangue necessarie, con un esborso di svariati milioni di euro, senza considerare la raccolta del plasma, per la quale già si stavano gettando le basi verso un futuro di autosufficienza regionale. “Oltre al danno anche la beffa – commenta Pasquale Pecora, segretario regionale AVIS – se si considera che dopo tanti anni la Campania era riuscita, grazie all’apporto dell’AVIS a raggiungere l’autosufficienza, anzi addirittura aveva prestato sacche di sangue ad alcune regioni limitrofe”. Accanto all’allarme sanitario, ”la Regione Campania deve una risposta a quasi 100mila donatori AVIS” che dall’anno prossimo saranno praticamente impossibilitati a donare il sangue. “È una vicenda triste anche per tutti i nostri volontari – prosegue Pecora – Per questo lanciamo un appello al Presidente Caldoro, sempre attento al mondo del volontariato legato alla raccolta sangue, affinché faccia chiarezza il prima possibile; intanto, abbiamo deciso di fare un “pacifico corteo” con tutti i nostri mezzi ed autoemoteche che da gennaio potrebbero essere inutili perché formalmente “fuorilegge”.

 

 

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