Una delle più antiche e prestigiose scuole musicali d’Italia, il Conservatorio di Napoli, si trova in grandi difficoltà e gli studenti lanciano un appello per salvarla dal degrado. “Hanno studiato qui alcuni dei più grandi nomi della musica classica e del panorama internazionale, non può finire così”, dicono. A versare in condizioni critiche è in generale tutto il complesso di S.Pietro a Majella, commissariato alla fine del 2012 a seguito di un’ispezione amministrativa. Ma il grido degli studenti si alza dalla Scuola di Jazz del conservatorio, che verserebbe in condizioni particolarmente difficoltose. “Tre sole stanzette in locali fatiscenti per quasi 100 studenti, strumenti vecchi e scordati, professori precari che non riescono a garantire il numero di ore di studio previste – affermano gli studenti – Rischiamo di far uscire diplomati impreparati, il cui principale sbocco lavorativo è, paradossalmente, l’insegnamento”. “Siamo di fronte a un declino inarrestabile – fa eco un docente – speriamo che il ministro riesca a fare qualcosa”. “I ragazzi hanno ragione – ammette il commissario Achille Mottola – la situazione in Conservatorio è diventata insostenibile. Chiamare aule le stanze riservate agli studenti di jazz è vergognoso. Mi prendo un impegno. Entro novembre, data in cui inizia l’anno accademico, gli spazi saranno recuperati e funzionali. Per i lavori mi sono rivolto all’Ufficio tecnico della Provincia di Napoli, se non dovesse accettare ci rivolgeremo al Provveditorato alle opere pubbliche”.

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