Tre milioni di euro, soprattutto di fondi europei, utilizzati per i lavori di restauro, ma Villa Ferretti cade a pezzi. Si conclude tra mura rigonfie di umidità, intonacature scadenti e già a pezzi che hanno sfregiato la struttura pure protetta da vincoli della sovrintendenza, lavori del parco partiti solo da pochi mesi, l’ottava tappa del Festival dell’Impegno Civile iniziata questa mattina dal pontile in parte sotto sequestro di Mergellina e proseguito, a bordo della imbarcazione confiscata alla Sacra Corona Unita, la Santa Rita, fino ad approdare alla baia di Bacoli.
La prima kermesse interamente realizzata sui beni sottratti ai clan, promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento Provinciale di Caserta, stamane ha quindi solcato i mari del golfo sul peschereccio completamente ricostruito in legno che l’associazione ASGAM gestisce per le proprie attività di educazione ambientale e promozione del bene mare, rivolte soprattutto a bambini diversamente abili. Con gli attivisti delle associazioni, il referente di Libera Caserta Gianni Solino e il presidente dell’ASGAM Fabio Grasso, anche il Presidente della Commissione regionale beni confiscati Antonio Amato. Proprio quest’ultimo commenta lapidario la situazione di Villa Ferretti «Purtroppo siamo di fronte a lavori eseguiti decisamente male, a uno sperpero di denaro pubblico, credo sarà necessario l’intervento della magistratura» ha affermato Amato «Abbiamo seguito la vicenda già in passato, a fronte dell’evidenza di quanto visionato, ho chiesto al sindaco l’intera documentazione, sì da sostenere una battaglia che consenta di individuare responsabilità e, soprattutto, di restituire finalmente questo bene alla collettività» Il sindaco di Bacoli Ermanno Schiano, ha raggiunto i partecipanti al Festival alla villa e li ha accompagnati nel sopralluogo «Purtroppo è evidente la necessità di agire in danno alla ditta perché vengano realizzati nuovi lavori» ha affermato «L’amministrazione attende il parere del collaudatore, quindi porteremo le carte alla Procura». Nel frattempo sono già stati effettuati quasi tutti i pagamenti alla ditta (oltre 800 mila euro) che dovrebbe ricevere ora solo l’ultima tranche prevista dalla gara che fu vinta dal consorzio CON.AR.ED. Avviati da qualche mese, invece, e anche questi dopo innumerevoli ostacoli, con gara aggiudicata ad AD Restauri, i lavori del parco, oltre 12 mila mq di verde che il sindaco garantisce «sarà aperto per il 2014», e per i quali sono stati stanziati quasi altri 2 milioni di euro. In totale oltre 3 milioni e mezzo di euro che fino ad oggi non sono stati sufficienti a restituire alla collettività il gioiello ottocentesco confiscato nel 1997 a Rosario Costagliola, affiliato al clan di Rosario Pariante legato a sua volta ai Di Lauro. «Per ora resta solo un grande senso di amarezza» afferma il referente di Libera Caserta Gianni Solino «Purtroppo dobbiamo constatare che il modello positivo di riutilizzo dei beni confiscati sviluppato in alcuni territori regionali come la provincia di Caserta, nel resto della Campania stenta ad affermarsi. Ci troviamo di fronte a situazioni come questa di Villa Ferretti dove, per responsabilità che solleciteremo vengano accertate, i beni, pure quelli dove sono stati spesi milioni di euro, restano chiusi e inutilizzabili. Da questo momento il Festival dell’Impegno Civile proporrà in ogni sua tappa la questione di Villa Ferretti, e speriamo di poter giungere qui l’anno prossimo per godere di un bene non solo sottratto ai clan, ma soprattutto restituito ai cittadini». Nel frattempo i ragazzi diversamente abili che l’ASGAM accompagnava sulla spiaggetta antistante per godere del mare, continueranno, anche quest’estate, a non poter bagnarsi nelle acque di Baia, chè pure l’attracco della Santa Rita resta interdetto «Sarebbe la naturale conclusione di un percorso far approdare la prima imbarcazione confiscata e riutilizzata a fini sociali della Campania nel bene confiscato Villa Ferretti. Purtroppo anche quest’estate non potremo farlo» afferma il Presidente dell’Associazione Grasso «Ci dispiace soprattutto per i nostri ragazzi che qui hanno vissuto qualche anno fa un’estate bellissima. Ma da allora non abbiamo potuto più ripetere quest’esperienza. Chiediamo solo che ci venga consentito di far tornare di nuovo il sorriso sul loro volto»