Messa in sicurezza e legalita’ al 100%. E’ con questo duplice obiettivo che il Governo italiano e la Commissione europea hanno lavorato insieme e dato prova, nel tempo record di soli tre mesi, di poter costruire, valutare e approvare un intervento cosi’ rilevante e impegnativo come quello che determinera’, entro il 31 dicembre 2015, la riqualificazione del sito archeologico di Pompei. Dopo il via libera dell’Europa al piano complessivo da 105 milioni di euro il Governo dalla prefettura di Napoli sta annunciando alla stampa l’immediata operativita’ del Grande Progetto Pompei, attraverso la pubblicazione dei primi 5 Bandi europei.
Tali bandi prevedono alti requisiti di affidabilita’, legalita’ e trasparenza, definiti nel quadro del ”Protocollo di legalita”’ che verra’ sottoscritto oggi dalla Prefettura di Napoli e la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei (SANP). Il Protocollo e’ stato promosso, con l’Intesa Interistituzionale ”Progetto Pompei” del 20 gennaio 2012, dai Ministri dell’Interno, per i Beni e le Attivita’ culturali (MIBAC), per la Coesione territoriale, dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca (MIUR) e dall’Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP).
Soddisfatto il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio: “Sapremo dimostrare la nostra partecipazione a questo progetto che tutte le istituzioni stanno mettendo in campo”. “Pompei – ha affermato – per anni è stata mortificata e dimenticata”.
“Speriamo che il percorso che parte da Pompei possa essere esteso a tutto il territorio”. Lo ha detto Luigi Rispoli, presidente del Consiglio provinciale di Napoli, in merito al Grande Progetto per il rilancio di Pompei. “Ai 105 milioni dell’Unione europea – ha affermato – vanno ad aggiungersi altri investimenti”. “L’auspicio è che questi investimenti – ha aggiunto – possano dare sollievo alla domanda di lavoro”. “Pompei – ha sottolineato – è l’elemento intorno al quale si può ricostituire il rilancio economico”. Rispoli lancia, inoltre, un appello al Governo sul versante della soppressione delle Province.
“Fare in modo che nemmeno un euro finisca nelle mani della camorra”. Lo ha detto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, in occasione della sottoscrizione del protocollo di legalità contro le infiltrazioni nei bandi per Pompei. “A noi come Prefettura – ha affermato – il compito e l’onore di vigilare affinché ciò non avvenga”. “I nostri uffici, grazie anche alla collaborazione della Guardia di Finanza – ha concluso – devono tenere forte sul fronte dell’antimafia”.
“La cultura genera sviluppo, ma perché il nostro patrimonio realizzi appieno le sue potenzialità abbiamo bisogno di un contesto di legalità diffusa e regole trasparenti”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, in occasione della firma del Protocollo di legalità per la prevenzione delle infiltrazioni criminali per Pompei, un’intesa che ha “un significato di enorme importanza. Per la classe politica e istituzionale, per la comunità civile e per chi si cimenta con la sfida educativa, per il sistema economico impegnato nella realizzazione di investimenti infrastrutturali”. “Il rapporto con la legalità ciascuno di noi inizia a maturarlo sui banchi di scuola”, ha sostenuto il Ministro che ha realizzato il piano ‘La scuola per Pompei: una Storia di legalita”. Un progetto dedicato in primo luogo alle scuole di ogni ordine e grado della Campania, ma anche del resto del Paese. A fronte di uno stanziamento di 500 mila euro, ha spiegato il Ministro – verranno realizzate azioni per promuovere tra i ragazzi la consapevolezza dell’importanza della tutela del patrimonio artistico e culturale come veicolo di educazione al rispetto, alla cittadinanza e alla legalità.
La trappola del sottosviluppo è anche la carenza di fiducia: dei cittadini tra di loro, delle imprese tra di loro e di queste nei confronti dello Stato”. Lo ha detto il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, presentando a Napoli il Grande Progetto Pompei. “Senza fiducia le imprese non rischiano e anche la ricostruzione della fiducia nella capacità dello Stato di garantire che Pompei resti in piedi nei prossimi secoli è il senso di quello che stiamo facendo oggi qui” ha aggiunto il Ministro che ha salutato questo “metodo nuovo” nella progettazione delle iniziative come un “prototipo” che può diventare la base per altri generi di intervento nel Mezzogiorno.