NAPOLI – Campania tra le regioni con maggior numero di immigrati: sono circa 165.000 le presenze in regione, un terzo di tutti quelli presenti nel Sud e il 3,5% di tutto il Paese. Nel solo ultimo anno ne sono arrivati circa 1.300 e delle persone sbarcate a Lampedusa, un terzo è arrivato a Napoli.
Folta anche la platea scolastica: sono 17.000 gli studenti non di origine italiana, l’8,7% d’Italia, 1.395 entrati nel solo ultimo anno scolastico. Sono questi i numeri emersi oggi nell’incontro dedicato alle politiche di integrazione per gli immigrati organizzato in Consiglio regionale dal difensore civico, generale Francesco Bianco. “La Regione Campania – dice il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano – ha investito oltre 13 milioni di euro per realizzare interventi di sostegno all’immigrazione attraverso la sinergia di risorse nazionali, regionali ed europee. Gli obiettivi sono la garanzia di pari opportunità di accesso ai servizi pubblici e del pieno riconoscimento dei diritti civili, nonché la rimozione degli ostacoli di ordine economico, linguistico, sociale e culturale e la valorizzazione delle identità culturali, religiose e linguistiche”. “E’ un problema grosso – dice Bianco – è per questo che è importante creare delle sinergie istituzionali per garantire politiche di inclusione rivolte a queste persone”. Proprio su questo punto è stato critico il presidente del gruppo consiliare Caldoro presidente, Gennaro Salvatore. “Ho un certo imbarazzo che mi deriva dalla consapevolezza che abbiamo fatto troppo poco – dice Salvatore – Sul piano delle politiche di accoglienza e inclusione dobbiamo recuperare in quest’ultimo biennio il terreno perso e quanto non è stato possibile fare per le note criticità finanziarie. Bisogna riformare il welfare e renderlo più adeguato ai cambiamenti in corso, ad esempio regolamentare le professionalità degli immigrati che svolgono assistenza agli anziani e incentivarle rispetto all’accoglienza nelle rsa”. Per il mondo della sanità e intervenuto il presidente provinciale della Croce rossa, Paolo Monorchio. “Gestiamo – dice Monorchio – una serie di centri di accoglienza nelle principali regioni del Sud che sono interessate ai maggiori flussi migratori e lì, oltre all’assistenza sanitaria, offriamo supporto psicologico e sostegno per coloro che vogliono ricongiungersi con familiari nel resto dell’Europa. Proprio in questi giorni sono partiti 10 nostri medici per far fronte ai recenti sbarchi di Lampedusa”. Per il mondo della scuola è intervenuto il direttore dell’Ufficio scolastico, Diego Biuché. “Lavoriamo molto all’integrazione nelle classi – dice – siamo fermamente contrari a proposte del tipo classi separate o addirittura scuole separate perché pensiamo che, attraverso la scuola, si formi un senso di appartenenza reale alla comunità”.