QUARTO – In cinquecento hanno accolto oggi nella villa comunale ‘Giovanni Paolo II’ di Quarto (Napoli) la Carovana Antimafia 2013, alla sua sedicesima edizione. “Con la legalità si vince sempre” questo lo slogan ripetuto dai partecipanti lungo le principali vie della cittadina quartese, a seguito del convoglio per confermare un rifiuto corale alla criminalità in ogni sua forma. Presenti in Villa Comunale tra gli altri il commissario prefettizio, Vincenzo Greco, la senatrice del Partito Democratico, Rosaria Capacchione e lo staff dirigenziale della Nuova Quarto Calcio per la Legalità, la squadra dell’antiracket.
Prima di raggiungere lo stadio comunale ‘Giarrusso’, dove si é svolta un amichevole tra i giocatori della squadra del Quarto ed una rappresentativa di Libera, è stata posta una pietra simbolo, alla base dell’Albero della Legalità, piantato nel 2002 dalla stessa carovana. Poi la marcia verso lo stadio tutti dietro allo striscione del Consiglio Comunale dei Ragazzi del Comune di Quarto e scandendo lo slogan “Se sai contare inizia a camminare”. L’edizone di quest’anno della carovana ha acceso i riflettori sui frutti economici delle attività illegali delle organizzazioni malavitose che sottraggono all’economia reale e dunque ai cittadini onesti un patrimonio che si aggira intorno ai 500 miliardi di euro annui.
“Questa è la faccia migliore della città e su questa confidiamo perché i nostri sforzi abbiano successo – ha detto il dirigente unico della Quarto Calcio, Luigi Cuomo – . Bisogna isolare coloro i quali hanno infangato questa città e questo territorio ma la strada intrapresa è quella giusta”. A lanciare un appello ai cittadini quartesi è stato anche Antonio D’Amore, responsabile provinciale di Libera: “Mettiamoci in moto per la legalità; solo in questo modo possiamo porre fine alla corruzione e goderci le nostre terre, che tutti invidiano”. Nell’occasione donato alla Quarto calcio, dal presidente della Fondazione Famiglia di Maria, Pasquale Adamo, che opera con i minori a rischio della zona est di Napoli, in segno di vicinanza e solidarietà alla squadra le reti delle porte in sostituzione di quelle bruciate nell’ultimo raid vandalico perpetrato lo scorso week-end. A sfilare tra i giovani anche i genitori di Gigi Sequino e Paolo Castaldi, vittime innocenti della camorra, uccisi a Pianura il 10 agosto del 2000.