NAPOLI – Un orto urbano, un centro di ricera e un nuovo tratto dell’acquedotto. Questi i tre progetti inaugurati contestualmente dall’Azienda risorse idriche Napoli (Arin), la spa partecipata del Comune partenopeo che sta attraversando la fase di transizione che la portera’ a confluire nella Abc Napoli (Acqua bene comune), interamente pubblica. L’inaugurazione dell’orto urbano, nei pressi dei serbatoio della Scudillo, permettera’ di raggiungere tre obiettivi.
“L’opera – spiega il presidente dell’Arin, Maurizio Barracco – consentira’ la conservazione del paesaggio attraverso la coltivazione del terreno, promuovera’ l’incontro tra giovani e meno giovani, che lavoreranno fianco a fianco, e favorira’ il contenimento della zona, al fine di evitare frane e smottamenti”. Per l’assessore comunale all’Ambiente, Tommaso Sodano, “e’ la miglior risposta possibile in un momento in cui altre aree del Paese sono alle prese con le conseguenze del rischio idrogeologico”. Sodano annuncia la volonta’ dell’amministrazione di inaugurare almeno un orto per ogni municipalita’, ricordando che Napoli ha “3,5 milioni di metri quadrati di verde, molti dei quali abbandonati all’incuria e al degrado”. In seguito alla convenzione triennale stipulata tra Comune e universita’ Federico II, l’area di due ettari diventera’ un vitigno che produrra’ due varieta’ tipiche della regione come lo Sciascinoso e il Piedirosso. Due neolaureati hanno ricevuto una borsa di studio e si occuperanno della formazione dei giovani che lavoreranno in quest’area. Con lo stanziamento di sette milioni di euro da parte del ministero della Ricerca (4,8 milioni a fondo perduto) partono due progetti: il primo vede la collaborazione di Arin, Ibm e Federico II e introdurra’ miglioramenti tencologici nella gestione dell’acqua, il secondo riguardera’ la realizzazione di sensori che monitoreranno in tempo reale la qualita’ dell’acqua, grazie alla partnership tra Cnr, Fedrico II e Amra. Oggi si inaugura anche il secondo tratto del nuovo acquedotto del Serino. “Aggiungiamo 27 chilometri ai 27 gia’ in esercizio provvisorio da diversi mesi – dice Barracco – siamo al 90% dell’opera e aspettiamo che la Regione sblocchi i 17 milioni di euro di cofinanziamento per portarla a termine, visto che il governo ha gia’ stanziato la propria parte (50 milioni), inserendolo tra le opere primarie”. Una volta completato, l’acquedotto sara’ una delle principali infrastrutture del sud Italia e garantira’ a Napoli un terzo del fabbisogno idrico. Rafforzera’ inoltre la sicurezza del sistema di approvvigionamento sostituendo il canale in muratura realizzato nel 1885. Sodano assicura infine che il passaggio di Arin in Abc non causera’ il blocco dei “progetti di valore in corso, che anzi saranno consolidati e ampliati”.