La manifestazione di sabato scorso, promossa dall’associazione La Terra dei Fuochi di Angelo Ferrillo, ha certificato la spaccatura, ormai aperta da tempo, nel movimento in lotta per un riscatto ambientale in Campania. Metodi e merito ormai separano Ferrillo e la Coalizione Stop Biocidio che già l’anno scorso diedero vita a due diverse manifestazioni. Oggi che la piazza si è parzialmente svuotata, forse per rassegnazione, arriva una dura presa di posizione della Rete Commons, Coordinamento Comitato Fuochi e Cittadini Campani per un piano alternativo. Queste tre organizzazioni spiegano le ragioni che hanno portato alla non adesione alla “Seconda mobilitazione generale” di sabato scorso e lo fanno con un duro comunicato stampa.
Ecco il testo:
“Della manifestazione del 25 ottobre abbiamo condiviso la necessità dei cittadini di protestare ma non il metodo di chi ha organizzato e guidato il corteo. A più di due anni dall’ampio risveglio delle coscienze, la situazione è quella che abbiamo sotto gli occhi. Nessun problema è stato risolto, la legge varata (in parte ancora inapplicata) serve a poco. La Regione fa poco e male (ha affossato senza pudore la LR 20/2013, che impegnava in maniera stringente i Comuni e i cittadini). La proposta di legge per rendere penalmente punibili i reati ambientali non va avanti o se lo fa viene manipolata per favorire i criminali. L’impunità è ancora pressoché totale. I protagonisti del disastro rialzano la testa a tutti i livelli. In questo senso sono impegnate tutte le forze che hanno dato vita, più di un anno fa, a STOP BIOCIDIO, organizzando il FIUMEINPIENA del 16 novembre: il “Coordinamento Comitati Fuochi” (oltre 60 realtà locali nell’area Napoli-Caserta), “Rete Commons” (altre decine di associazioni tra Napoli e Napoli Nord), “Cittadini Campani per un piano alternativo dei rifiuti” (diverse realtà associative e singoli cittadini a Napoli e provincia). Il movimento è ampio, capillare, variegato, e si arricchisce grazie ad un confronto continuo e aperto in pubbliche assemblee anche con altre reti storiche impegnate per la difesa dei diritti (“Rete Campana Salute e Ambiente”, “Assise di Palazzo Marigliano”, “USB” e altre più giovani realtà costituitesi per contrastare impiantistica insalubre come i NO INC a Giugliano, a Salerno, i NO GAS di Capua e del Casertano). Tutte queste realtà, da tempo ormai, s’incontrano condividendo strategie, percorsi, azioni comuni. La manifestazione del 25 ottobre 2014 è stata invece organizzata da una sola associazione, estranea a questo percorso, perché per propria scelta non ne ha mai voluto far parte, e identificabile in una sola persona, l’animatore del blog ‘La terra dei fuochi’. Qualsiasi manifestazione, tesa a sensibilizzare la collettività, va certamente presa in seria considerazione. Ma questa del 25 ottobre, convocata “in solitario”, promozionata con spot commerciali, sembra messa in campo essenzialmente per promuovere un blog, un’attività e soprattutto un personaggio, senza rappresentare le centinaia di soggetti realmente operanti in decine e decine di Comuni.
E’ con viva preoccupazione, perciò, che intendiamo manifestare, con tutta chiarezza, la nostra distanza non certo dai problemi in campo e nemmeno dalla gente inconsapevole che ha risposto all’invito a mobilitarsi, quanto dalla logica ispiratrice e dal metodo utilizzato, che non potranno non segnare gli sviluppi successivi alla manifestazione con una recrudescenza del delirio autoreferenziale del “blogger” ben noto soprattutto agli operatori dell’informazione. Perché non è una questione di forma, bensì si sostanza e contenuti. Apprendiamo dai media che obiettivo unico per la manifestazione è spegnere i roghi tossici e chi si occupa anche di altro (milioni di tonnellate di rifiuti speciali interrati, inquinamento del suolo e delle falde acquifere, ecoballe, inceneritori, ecc. ) è …. pagato dal nemico.
L’orientamento della maggioranza del movimento in lotta, quindi, è oggi e sarà sempre quello di non aderire a forme di mobilitazione organizzate da singoli, non condivise, non socializzate, non maturate in contesti di partecipazione pubblica.
E’, invece, il momento di rimboccarci le maniche all’ombra dei nostri campanili confluendo poi, tutti insieme, nel fiumeinpiena che dovrà, questa volta, far valere la volontà dei cittadini. Perché usciamo solo oggi con questo comunicato e non prima del 25 ottobre? Per il forte senso di responsabilità del movimento in lotta che sottoscrive questo documento. Perché il diritto di manifestare rivendicando i propri diritti è incontestabile. Per non svilire e mortificare la voglia di tanti cittadini di scendere in piazza, indipendentemente da chi organizza. Per questo non abbiamo detto una parola, anzi abbiamo lasciato piena libertà di scelta a tutti di partecipare. Oggi è però necessario ribadire con forza, mettendo dei seri paletti, che chiunque chiami una mobilitazione di massa lo fa assumendosi tutte le responsabilità delle conseguenze con il popolo che partecipa e che cova una speranza concreta in quella forma di mobilitazione. Apprendiamo che il promotore di quella manifestazione si è proposto come interlocutore per la Regione Campania. Ci chiediamo a nome di chi? Di certo non di quel fiumeinpiena che è ancora vivo sui territori e che per tutto l’autunno sarà in costante mobilitazione:
SAREMO PER ORA:
7 novembre – Bagnoli – Manifestazione contro lo Sblocca Italia |
15 novembre – Casal di Principe – Marcia Stop Biocidio 24 novembre – Mobilitazione contro l’inceneritore di Giugliano |