”Occorre tagliare i fili alla camorra. La camorra va distrutta colpendola nei suoi interessi economici”. Lo ha detto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, intervenendo oggi a Capri alla giornata della legalita’ in occasione della commemorazione per l’intitolazione della scuola di Tiberio alla memoria di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere napoletano di Poggioreale, ucciso trent’anni fa dalla criminalita’ organizzata.
”E’ necessario rialzare simbolicamente la bandiera dell’Italia, come fece Salvia in un drammatico pomeriggio nel carcere di Napoli: bisogna cominciare dai piccoli gesti”, ha aggiunto De Martino. Il questore di Napoli, Luigi Merolla, ha sottolineato che quella odierna ”e’ una tappa fondamentale nella ricostruzione di questa eroica figura di un grande servitore dello Stato. Ora attendiamo che, dopo la scuola, venga intitolato a Salvia materialmente il carcere di Poggioreale gia’ deciso per decreto”. Il sottosegretario all’interno Alfredo Mantovano, a margine della manifestazione di oggi, ha ribadito la necessita’ di puntare ad ”una distinzione netta tra chi agisce nel rispetto delle delle regole e che invece opera nell’illegalita’. Non devono piu’ accadere – ha detto Mantovano – episodi come quelli di Barra, quartiere periferico di Napoli, dove alla festa dei gigli i criminali della zona sono stati accolti come i padroni del quartiere e non come i nemici da combattere. Non devono piu’ verificarsi episodi come quelli di Castellammare di Stabia dove il santo patrono e’ stato portato in processione sotto la casa di un boss. Non deve piu’ accadere – ha aggiunto il sottosegretario – che le squadre di calcio siano controllate dalla criminalita’ organizzata o che si sparino i fuochi d’artificio per festeggiare l’uscita dal carcere di un boss”. Un forte segnale contro la camorra e’ stato lanciato dai familiari di Salvia. Il figlio Antonino ha affermato: ”La camorra esiste ed e’ forte la’ dove manca la tempestiva risposta dello Stato alle richieste legittime dei cittadini di realizzazione dei moltepici bisogno primari garantiti dalla nostra costituzione”. L’altro figlio di Giuseppe Salvia, Claudio, si e’ rivolto ai giovani: ”La vita non e’ un film, il crimine non paga mai. Consiglio ai giovani di rispettare e dare maggiore valore alla scuola in quanto e’ il luogo dove si costruisce il loro futuro”.