Con la morte la vita è tolta materialmente, ma è trasformata in una nuova vita, quella vera che durerà per l’eternit. Così l’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nel giorno della celebrazione dei Defunti presso la Chiesa monumentale del cimitero di Poggioreale. Sepe, prima di celebrare il rito religioso, rispondendo alla stampa anche in relazione al terremoto che sta devastando il Centro Italia e che, lo scorso agosto, ha causato circa 300 vittime, ha affermato che la giornata in memoria dei defuntiè un momento di riflessione per tutti noi rispetto alla perdita della vita singola e della vita di comunità. Ci sono – ha aggiunto – vittime della violenza, dell’ingiustizia e tutto questo ci procura dolore, sofferenza, ma dobbiamo anche considerare la morte come un inno alla vita, un inno alla gioia perchè con la morte terrena la vita non è conclus. Sepe ha evidenziato che dopo la morte non c’è un baratro, un vuoto per cui i morti non si cosa fanno e dove sono. Dopo la morte – ha ricordato il cardinale – c’è un’apertura a quel Dio che è il Signore della vita e che continua a dare vita a quanti ci hanno fatto del bene. Un bene – ha concluso – che non si disperde, ma che continua a essere oggetto di quella felicità che ci è stata promessa.

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