Quattro centimetri di Tav costerebbero un anno di pensione di un cittadino medio, al posto di tre metri di linea ferroviaria veloce, con la stessa cifra, si costruirebbe una scuola materna con 4 sezioni. A dirlo sono gli attivisti No Tav che stasera a Napoli hanno concluso il tour

che li ha portati in molte città italiane in vista della manifestazione di domani in Val di Susa. Gli attivisti piemontesi che da anni combattono contro la costruzione della linea Tav Torino Lione per due giorni hanno incontrato a Napoli centinaia di persone con l’obiettivo di spiegare le ragioni della protesta e coinvolgere gli italiani in una lotta, secondo loro, che “é di interesse nazionale perché influisce sui bilanci dello stato”. A Napoli in piazza Dante hanno allestito un palco e hanno parlato alla città. “Abbiamo incontrato tanta gente in questo lungo tour – spiega Stefania rappresentante No Tav in viaggio dall’8 ottobre – la nostra è una chiamata all’Italia perché è una lotta che interessa l’economia del paese e l’ambiente. Gli italiani stanno rispondendo in massa e hanno voglia di informazione vera su quello che sta succedendo da noi, sono tutti interessati e vogliono partecipare”. “Domani saremo in valle a Giaglione a manifestare a viso aperto – aggiunge – questa opera aumenterà il debito pubblico e la gente comincia a svegliarsi”. Stasera a Napoli dopo l’incontro con i cittadini si terrà un concerto e proiezioni sulla mobilitazione dei Comitati No Tav.

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