NAPOLI – Eterno, infinito problema dell’Ospedale del Mare. Il cantiere per la mega struttura ospedaliera di Napoli est è fermo ormai da oltre un anno e, assieme alla gestione dell’Asl Napoli 1, fa gridare allo scandalo il sindacato medico Anaao-Assomed. “I dipendenti Asl – dicono il coordinatore provinciale, Franco Verde e il segretario aziendale della Napoli 1, Cosimo Nocera – continuano a lavorare male con gravi rischi per l’assistenza: la mancanza di elementari beni, come carta, lenzuolini, etc., associata al personale ridotto all’osso per via del blocco degli straordinari e delle assunzioni. Va messo in risalto l’assoluta inadeguatezza del demolitore Scoppa e la sua assoluta mancanza di capacità a fronteggiare le emergenze.
In più, in questo anno, nulla è stato fatto per programmare e iniziare a realizzare quella integrazione tra i 3 o 4 ospedali che confluiranno nell’Ospedale del mare e che avrebbe avuto il merito di produrre un risparmio”. E non solo. “Altra cosa molto grave – dicono i due sindacalisti – è l’attribuzione ai direttori sanitari della qualifica di datore di lavoro in cambio di un piccolo budget. Con un corrispettivo assolutamente inadeguato si è data ai direttori tale responsabilità di fronte alla magistratura”. Nello specifico poi, alcuni dei problemi più gravi, secondo l’Anaao, sono al San Giovanni Bosco, presidio di frontiera, dove ci sono solo due ortopedici, la questione risonanze che, dicono i sindacalisti, è solo una in tutta la città al presidio del corso Vittorio Emanuele, il problema delle due risonanze assegnate dalla Soresa all’Asl Napoli 1 e delle quali non si ha più notizia e, infine, la questione Ospedale del mare. “I lavori per la costruzione – dicono Verde e Nocera – sono fermi da oltre un anno e non riprendono per via di un finanziamento da parte del Governo che fino a ora non è stato erogato. Oggi il presidente Caldoro si trova a un bivio: iscrivere il suo nome nella lista di quanti hanno demeriti per la vicenda Ospedale del Mare o, viceversa, come la nostra comunità auspica, farsi protagonista di un’azione incisiva per far nascere un presidio avveniristico”.