Passeggiata contro il pizzo di Natale nella strada dello shopping, a Portici: questa mattina un gruppo di aderenti all’associazione antiracket ‘Giovanni Panunzio’, insieme con le forze dell’ordine, ha percorso il viale Leonardo da Vinci, cuore pulsante del commercio cittadino, invitando i commercianti a non piegarsi al racket, a denunciare eventuali tentativi di richieste estorsive o pressioni della criminalità. Il tragitto è stato diviso in tre zone, ciascuna delle quali affidata rispettivamente alla polizia di Stato, ai carabinieri e alla guardia di finanza che, insieme agli iscritti all’antiracket hanno fatto tappa negli esercizi commerciali che aderiscono al consumo critico, i cui titolari cioè non pagano tangenti alla camorra e non la alimentano. Alle vetrine sono stati affissi volantini con i numeri di riferimento dell’associazione antiracket “Panunzio” e del centro di ascolto antiusura “don Pino Puglisi”. A tutti è stato rinnovato l’ invito a tenere desta l’attenzione soprattutto in prossimità delle feste natalizie: in questo periodo, così come a Pasqua e Ferragosto, gli esattori del racket potrebbero farsi sentire per riscuotere la cosiddetta tangente della tranquillità, mortificando il lavoro e il guadagno onesto. Una passeggiata rinnovata, simile alle tante promosse dall’associazione ‘Panunzio’ con l’obiettivo di dire ‘no’ a racket e a ogni forma di camorra. Sul punto Tano Grasso, presidente onorario della Fai, presente all’iniziativa: “L’assenza dell’elemento di novità”, ha spiegato “è la novità di questa passeggiata, nel senso che essa è qualcosa che è entrata nella consuetudine e si ripete costantemente ogni anno”. Per Tano Grasso la passeggiata serve anche “a sollecitare i nostri colleghi commercianti e a rappresentare a loro l’esistenza di questa esperienza dell’associazione antiracket e la possibilità di collaborare con le forze dell’ordine”. E’ però una battaglia “dai tempi lunghi” perché “bisogna lavorare uno ad uno con i commercianti, ragionarci, e i risultati inevitabilmente si vedono in tempi lunghi. Esporsi per un commerciante a denunciare, significa spezzare inveterate abitudini che a volte si tramandano in generazioni e, ovviamente, non è facile”. Giorgio Pisano, assistente spirituale dell’associazione ‘Panunzio’ e sacerdote alla chiesa del Sacro Cuore ha detto: “il clan imperversa in città e anche se si è ridotto a pochi elementi, ci sono persone che vengono disturbate continuamente e periodicamente dalle ‘bussate’ soprattutto in questo periodo pre-natalizio. Noi vogliamo essere più incisivi nell’incoraggiare alla denuncia e spero che tutti gli altri commercianti sentano questo appello: è semplicissimo e si possono chiudere definitivamente storie del passato”. Alla passeggiata ha preso parte anche Raffaele Rossi, titolare insieme al cugino Massimo, del ristorante ‘Ciro a mare’ semidistrutto nel 2009 da un attentato del racket e ancora in attesa di vedere completata la ricostruzione. “Per ragioni nascoste, di cui è difficile venirne a capo, quel ristorante è ancora chiuso ed è nelle condizioni peggiori da quando fu incendiato, – ha detto Pisano – ma nel tempo vinceremo e mi auguro che quel ristorante, presto o tardi, possa aprire per ridare dignità a tanti che sono oggi disoccupati”.