Quasi 15 milioni di kg di Raee raccolti, nonostante una lieve flessione rispetto all’anno precedente del 6%. Ma la Campania resta la regione del Mezzogiorno d’Italia che piu’ di tutte ha contribuito alla raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche nel 2012. I dati sono del Centro di coordinamento Raee, che ha diffuso il dossier relativo al 2012 nel quale si riconosce alla Campania di aver raccolto 14.745.386 kg di Raee.
La raccolta pro capite, con 2,56 kg per abitante, resta bassa e non raggiunge ancora il dato nazionale pari a 4 kg per abitante. Ma i Centri di raccolta, le strutture attrezzate per raccolta gratuita dei Raee e il loro avvio al recupero che servono il territorio, aumentano passando da 216 a 233. Grazie anche ai tre luoghi di raggruppamento, attivati dalla Distribuzione per la gestione dei Raee raccolti attraverso il sistema ‘uno contro uno’, si contano quindi 4,09 Centri di conferimento ogni 100mila abitanti: un aumento che fa ben sperare per il futuro. “I dati dimostrano che esiste una Campania positiva, virtuosa, che ha capito la lezione”, dichiara l’assessore all’Ambiente e al Ciclo integrato dei rifiuti della Regione Campania, Giovanni Romano.
“I cittadini – spiega – mostrano una sensibilita’ sempre crescente sul tema dei rifiuti. La Campania si conferma anche nel 2012 la regione del Sud Italia che raccoglie il maggior quantitativo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e questo e’ motivo di grande soddisfazione, oltre che uno stimolo a migliorare ulteriormente”. Romano riconosce “un trend in linea con quello generale relativo alla raccolta differenziata, che quest’anno ha raggiunto in media il 50%”.
Entrando nello specifico, la leggera flessione che si e’ registrata nella raccolta dei Raee “deve essere valutata sotto la lente della crisi economica che ha investito il Paese e la Campania e che ha spinto le famiglie a ridurre l’acquisto di nuovi elettrodomestici influendo quindi sui volumi dei rifiuti generati e gestiti”. Una conferma al ragionamento di Romano arriva da Danilo Bonato, presidente del Centro di coordinamento Raee, che fa notare come nel 2012 si sia registrata, per la prima volta dopo cinque anni di attivita’, una contrazione dei volumi di Raee raccolti a livello nazionale. Le cause vanno ricercate “sicuramente nella crisi economica” e “nell’aumento dei prezzi medi delle materiae prime che, rendendo maggiormente appetibile il riciclo di alcune categorie di Raee contenenti metalli speciali e preziosi, hanno portato a una crescente sottrazione di Raee da parte di operatori non operanti nella filiera ufficiale”.
Invertire il trend, spiega Bonato, “e’ fondamentale anche alla luce di quanto ci verra’ richiesto dall’Unione Europea che, attraverso la nuova direttiva approvata nel 2012, impone a partire dal 2016 un drastico miglioramento nei livelli di raccolta a tutti gli Stati membri. Questa richiesta rappresenta per il nostro Paese l’occasione giusta per migliorare l’attuale quadro normativo, rendendolo piu’ efficace ed equilibrato”.